Quale legna dura di più nel camino e quale invece evitare per l’inverno

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In questo periodo molte famiglie italiane stanno facendo la scorta di legna da ardere in vista dell’inverno. Con la possibilità di risparmiare se l’acquisto è a bancali rispetto invece alla legna da ardere nel camino che, sfusa, viene invece venduta a quintali.

Il camino aperto, inoltre, nelle prossime settimane sarà spesso acceso tutta la giornata nel momento in cui le temperature saranno rigide. Ragion per cui, anche al fine di contenere i costi, la legna da ardere da acquistare deve presentare delle determinate caratteristiche. Altrimenti la scorta per l’inverno potrebbe anche durare meno del previsto.

Quale legna dura di più nel camino e quella che invece è un pericolo per la salute

Nel dettaglio, la legna da ardere da evitare per l’inverno è sicuramente quella verde e umida. In quanto questa non solo crea problemi di accensione, ma non riscalda gli ambienti perché il calore viene assorbito proprio per asciugare il biocombustibile.

Inoltre, occorre sempre evitare di ardere nel camino il legno lavorato. Per esempio, bruciare i vecchi infissi in legno oppure i pannelli in formica o in legno truciolare. In quanto questi quasi sempre nel legno si nascondono dei solventi che, se bruciati, sono poi dannosi per effetto dell’emissione di gas velenosi.

Ma detto questo, quale legna dura di più nel camino? Al riguardo c’è da dire che la differenza sta nella stagionatura della legna da ardere. Questa, in particolare, dovrebbe essere pari ad almeno 18 mesi. Ovverosia un anno e mezzo di asciugatura dopo il taglio. In più, quando il ciocco ha un diametro che è superiore ai trenta centimetri, questo si dovrebbe sempre tagliare in due per favorire sia lo stoccaggio, sia una migliore combustione.

Quali sono i ciocchi che in combustione durano di più nel focolare domestico

In più, per tipologia, la legna da ardere che dura più, con le fiamme che sono più corte, è quella che rientra nella cosiddetta legna forte rispetto a quella dolce che, invece, si utilizza al momento dell’accensione del camino. Per esempio, rientrano nella legna forte alberi come il faggio, il frassino e la quercia, ma anche la betulla, il leccio, il rovere, l’olmo ed il carpine. Di contro, c’è la legna che garantisce una fiamma più alta, ma che dura di meno come sopra accennato. E che quindi è da utilizzare in prevalenza solo all’accensione. Dalla legna di salice al pioppo, passando per l’abete e per la legna di castagno.

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