Ultimamente le giornate di passione sul fronte cripto si stanno moltiplicando. A cominciare dall’ottovolante creatosi sulle quotazioni in seguito ai vari cambi di idea di Elon Musk. Dopo aver accettato le cripto come strumento di pagamento, il creatore di PayPal e Tesla le ha successivamente rifiutate perché altamente inquinanti. Salvo poi fare un ulteriore passo indietro decidendo di accettare solo quelle ottenute con pratiche eco sostenibili. Le ultime novità, poi, almeno in ordine di tempo, hanno visto la discesa dei prezzi di tutte le protagoniste. Complici le decisioni arrivate dalle autorità cinesi.
Quale futuro per le criptovalute dopo i recenti sviluppi?
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Di queste ore l’ultima decisione di Pechino sul bando imposto dalla Banca centrale cinese ai grossi operatori verso le monete virtuali. Si tratta di una serie di stop alle transazioni effettuate con le divise digitali. Da qui il crollo del Bitcoin che ieri ha perso il 7%. Non migliorano le cose sul fronte Ethereum che negli ultimi 7 giorni ha già perso oltre il 25%. Non solo, ma sempre nelle scorse ore molte cosiddette miniere di Bitcoin, cioè quei poli in cui si estraevano cripto attraverso computer molto potenti, hanno dovuto fermarsi per ordine delle autorità di Pechino.
Partendo da questa panoramica, quale futuro per le criptovalute dopo i recenti sviluppi? In molti vedono le decisioni della Cina come una molla per favorire l’uso e la diffusione dello yuan digitale. Indubbio il fatto che questo mercato di riferimento è da sempre estremamente volatile. Da ricordare, però, che la stessa Goldman Sachs a metà maggio, dichiarava che cripto e asset digitali sarebbero stati elementi fondamentali e stabili per tutti i portafogli del futuro.
Ma se il crollo, attualmente, è ovviamente deleterio per chi ha investito in cripto, potrebbe tornare utile a chi sfrutta il mercato che si rifà alle cripto. Un esempio arriva da Nvidia. L’azienda, infatti, tra i suoi prodotti annovera anche le schede grafiche utilizzate per l’estrazione delle monete virtuali. Gli analisti di Bank of America, però, non si sono fatti spaventare da quanto accaduto. Prevedendo un aumento, nei prossimi anni, dei data center, come anche dell’uso di CPU e DPU, hanno deciso per un rating buy sul titolo Nvidia con target a 900 dollari.