Qual è oggi il miglior buono fruttifero postale che protegge dall’inflazione?

rendimenti

I timori sull’inflazione scuotono tutti i risparmiatori, specie chi ha deciso di rifugiarsi nella liquidità o sul rendimento fisso. È il caso dei risparmiatori in BTP, buoni postali e conti deposito.

In questa sede ci chiediamo allora qual è oggi il miglior buono fruttifero postale che protegge dall’inflazione.

L’inflazione e il suo trend

In molte parti del mondo l’inflazione è il tema dominante in questa calda estate 2021. Negli USA l’inflazione a maggio è stata ben oltre le attese e pari al 5% su base annua rispetto al precedente 4,2%, e ben oltre le attese del 4,7%.

Nell’Eurozona a maggio è stata circa del 2% rispetto all’1,6% di aprile, con il 2,5% della Germania, rispetto al 2% di aprile. In Italia è stata “solo” dell’1,3% ma il trend non sembra sia destinato ad arrestarsi nell’immediato.

Per le autorità monetarie si tratta di fenomeni transitori e questo è l’augurio che si possa fare anche al piccolo risparmiatore. In caso contrario, infatti, si dovranno mettere in conto una serie di perdite in conto capitale sui propri risparmi.

Come scegliere il miglior buono fruttifero postale

I criteri-chiave per scegliere un prodotto finanziario, buoni postali inclusi, ruotano sempre attorno ad alcuni parametri. E cioè solidità dell’emittente (rating incluso), la certezza del capitale, il grado di rischio, il rendimento e la durata dell’investimento.

Senza perderci nel tecnico, sebbene il rating dell’Italia non sia da primi della classe, si considera comunque sicuro l’emittente. Ricordiamo infatti che i buoni sono distribuiti da Poste Italiane ma emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dal Tesoro.

A questo punto la partita si gioca tutta attorno ai parametri tempo e rendimento, ossia i tassi d’interesse e la durata dell’investimento. Quanto ai tassi, oggi si va dallo 0,25% fino al 2,50% a seconda dei vari prodotti (al link tutti i dettagli). In sintesi, spesso i rendimenti attuali sono distanti dall’inflazione registrata a maggio 2021.

Ecco qual è oggi il miglior buono fruttifero postale che protegge dall’inflazione

Resta così un arduo bivio, ossia fare un check e studiare alternative differenti o impostare la scelta sul fattore tempo. Nel 1° caso non è male l’idea di farsi consigliare da un consulente finanziario indipendente.

Se invece si vuol fare la scelta in base al tempo, sarebbe bene considerare queste regole.

Se si ha necessità di avere i soldi disponibili entro pochi anni, meglio scegliere un prodotto che dia la libertà di disinvestire il buono senza perdere gli interessi maturati. Il buono ordinario si presta a tal fine, anche se pecca in termini di rendimenti. Alla fine il risultato più probabile potrebbe essere quello dell’attenuazione delle perdite da inflazione.

Vale il contrario nel caso in cui si cercano soluzioni di lunga durata e si pensa che l’attuale inflazione verrà riassorbita a breve-medio termine. A quel punto un buono della durata a 12 o 16 anni garantirebbe in partenza tassi più elevati.

Certo, bisognerà poi attendere l’evoluzione futura del costo della vita per capire se la scelta sia stata azzeccata o meno.

Approfondimento

Ecco quanto si guadagna con 10mila euro investiti in buoni fruttiferi postali a lungo termine.

Consigliati per te