Il rialzo generalizzato dei rendimenti sul reddito fisso consente di investire oggi sul medio termine per assicurarsi un discreto ritorno finale. Un discorso che vale anche per il risparmio postale, dove il rendimento dei buoni varia in funzione di alcuni parametri previsti dall’emittente. Vediamo di quali si tratta e come sceglierli al meglio su quest’arco temporale.
Immaginiamo il caso di un piccolo risparmiatore desideroso di investire nei prodotti d’investimento dello Stato emessi tramite CDP. Sul medio termine, quale buono potrebbe scegliere per coniugare al meglio rendimento finale e durata complessiva dell’investimento? Detta diversamente, qual è oggi il buono fruttifero postale più conveniente su quest’orizzonte temporale?
Su quali buoni potrebbe ricadere la scelta finale?
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I buoni di medio e lungo termine prevedono quasi sempre una struttura dei rendimenti del tipo step-up. Vuol dire che il potenziale guadagno finale sale all’aumentare del tempo di possesso del titolo. In teoria, quindi, basterebbe tenerlo il più possibile in portafoglio per assicurarsi un ricco montante finale.
Nella realtà i rendimenti variano anche in base alla presenza e/o rispetto di altri parametri che adesso vedremo. Premesso ciò, in questo inizio d’anno la potenziale scelta potrebbe ricadere sul:
- Buono Rinnova;
- Buono 3X2;
- Buono Risparmio Sostenibile;
- Buono ordinario.
Qual è oggi il buono fruttifero postale più conveniente a medio termine?
Sia il buono Rinnova, che il 3X2, prevedono una durata complessiva dell’investimento di 6 anni. In entrambi i casi il risparmiatore può rimborsarlo dopo 3 anni (entro il termine di prescrizione) senza perdere gli interessi maturati nel triennio. Questi titoli, infatti, offrono rendimenti fissi e crescenti e nel dettaglio vale quanto segue:
- il buono Rinnova ha un rendimento annuo lordo a scadenza (cioè alla fine del 6̊ anno) del 3,25%, mentre è del 2,00% alla fine del 3̊ anno;
- il buono 3X2 prevede un rendimento annuo lordo a scadenza del 2,00%, mentre scende all’1,25% quello del 1̊ triennio.
Traspare netta ed evidente la convenienza del primo strumento sul secondo, a parità di durata, emittente ed altre condizioni. Tuttavia, il buono Rinnova è riservato a chi rimborsa uno o più buoni postali a partire dal 20 settembre e fino a quando l’emittente lo renderà disponibile.
Altri due buoni per scegliere
Per chi ha un orizzonte temporale di 7 anni e/o una lieve, maggiore propensione al rischio, ecco il buono Risparmio Sostenibile. Il titolo prevede rendimenti fissi e crescenti pari, a scadenza, all’1,50% annuo lordo. Inoltre, sempre a scadenza dà diritto a un eventuale premio pari alla metà dell’andamento realizzato dall’indice ESG sottostante nel periodo di possesso del buono. Questo extra rendimento scatta solo se l’indice ESG sottostante avrà avuto un andamento positivo tra l’acquisto del buono e la sua scadenza. In tutti gli altri casi si percepisce l’interesse fisso e stop.
Il buono Ordinario, infine, ha una durata complessiva di 20 anni ma offre ampia facoltà di uscita anticipata dall’investimento senza perdere gli interessi maturati. Questi, infatti, sono riconosciuti dopo il primo anno dalla sottoscrizione e poi ad ogni bimestre, insieme al rimborso del buono. Nel caso degli altri buoni, invece, sono previste finestre temporali maggiori prima del riconoscimento degli interessi. Detto ciò, il rendimento effettivo annuo lordo del titolo ordinario nel corso del 6̊ e 7̊ anno è pari, rispettivamente, all’1,30% e l’1,33%.