Spesso non ci pensiamo, ma le umili spezie sono tra gli ingredienti più preziosi e più importanti in cucina. Speziare un piatto correttamente può fare la differenza tra un pasto da leccarsi i baffi, e un pasto insipido e poco creativo. E tra le spezie che sicuramente la fanno da padrone nelle nostre cucine, c’è l’immancabile pepe. Come tutti sappiamo, esistono molte varietà di pepe al mondo, dal pepe nero, al bianco, al verde, al rosa, quest’ultimo anche chiamato falso pepe, dato che si tratta in realtà di una pianta parecchio diversa da quella del pepe normale.
Le varietà più diffuse sono però il pepe bianco e il pepe nero. E qui nasce un dilemma: a quale dei due dovremmo dare la precedenza in cucina? Qual è meglio per condire i nostri piatti, il pepe bianco o il pepe nero?
La differenza tra bianco e nero
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Innanzitutto, qual è la differenza tra pepe bianco e pepe nero? Il pepe bianco è costituito esclusivamente dal seme della pianta, che viene privato di polpa e di buccia. Invece, il pepe nero è l’intero frutto della pianta del pepe, che durante il processo di essiccazione acquista la sua tipica colorazione scura. Ma come si riflette questa differenza sul sapore effettivo della spezia? Qual è meglio per condire i nostri piatti, il pepe bianco o il pepe nero?
Pepe bianco per piatti più delicati, pepe nero per un gusto più deciso
La differenza tra i due tipi di pepe non riguarda soltanto il loro colore. Il pepe nero, infatti, tende ad essere più pungente e più piccante rispetto al pepe bianco. Al contrario, il pepe bianco ha un sapore molto più delicato, e si conserva meno a lungo. È più adatto a piatti meno speziati, o per condire creme e primi piatti.
Il pepe nero è invece perfetto per dare una robusta nota di sapore a piatti più intensi, come secondi e contorni.
Un’altra spezia protagonista delle nostre cucine è la noce moscata. Attenzione però, non tutti lo sanno, ma la noce moscata è allucinogena. Ecco quali effetti può avere.