Qual è l’importo medio della pensione per commercianti? A quanto ammonterà l’assegno mensile di un esercente che abbandona la professione e richiede la pensione di vecchiaia? La somma di denaro che gli verrà corrisposta gli consentirà un tenore di vita dignitoso? In un altro articolo abbiamo fornito informazioni ai lettori che chiedevano “A quanto ammonta la pensione di un artigiano con 30 anni di contributi?”
Vediamo adesso in due minuti qual è l’importo medio della pensione per i commercianti. Gli esercenti delle attività commerciali devono risultare iscritti alla gestione speciale Inps e se lo desiderano possono chiedere il prepensionamento. Per inoltrare richiesta di pensione anticipata gli uomini attualmente devono essere in possesso di 42 anni e 10 mesi di contributi. Per le donne invece, almeno fino al 31 dicembre 2020, l’anzianità contributiva dovrà essere pari a 41 anni e 10 mesi.
Qual è l’importo medio della pensione per i commercianti?
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L’ammontare medio dell’assegno pensionistico di un commerciante si attesta attorno ai 998 euro. L’importo medio del rateo pensionistico è comunque aumentato se si considera che nel 2016 era pari a 907 euro su base mensile. Di una manciata di euro più alta si conferma la retribuzione pensionistica degli artigiani, la cui media corrisponde a 1.009 euro.
L’Istituto di Previdenza sociale ha reso noto un aumento generale dell’assegno pensionistico. A prescindere dal tipologia di trattamento previdenziale e delle diverse gestioni l’importo mensile medio è salito a 1.126 euro rispetto ai 1.078 euro del 2018. Ci siamo occupati di individuare il rateo pensionistico medio perché sono in evidente aumento le richieste di pensione anticipata che i lavoratori inoltrano.
I dati che ogni sei mesi l’Inps ricava dal Monitoraggio del flussi di pensionamento non lasciano spazio a interpretazioni. La più recente rilevazione risale al 2 gennaio 2020 e le pensioni che l’Inps ha liquidato per i commercianti sono 64.991. Quel che più induce a riflettere è l’aumento delle domande di prepensionamento. Le uscite anticipate dal mondo del lavoro sono difatti aumentate di più del 29,4% rispetto alle tradizionali pensioni di vecchiaia.