Al decesso del genitore è possibile che la successione ereditaria esegua le ultime volontà testamentarie del de cuius. Tuttavia, nonostante la presenza di un testamento esiste una quota necessaria di eredità che spetta a ciascun figlio. Ebbene, qual è la quota obbligatoria di eredità a cui ciascun figlio ha diritto anche se c’è un testamento?
Cosa cos’è la quota legittima e quella disponibile di eredità
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Generalmente esistono due principali situazioni successorie quando decede un familiare e si deve stabilire l’assegnazione della quota ereditaria: i casi in cui non è presente un testamento e si deve procedere per successione legittima, oppure la successione testamentaria. Quest’ultima segue quanto disciplina l’art. 587 e segg. del Libro II, Titolo III del codice civile. In presenza di un testamento, dunque, si eseguono le ultime volontà del defunto. Tuttavia, è utile ricordare che in tali circostanze subentra anche quell’insieme di norme che riguardano la successione necessaria. Cosa significa? In buona sostanza, il genitore non può estromettere un figlio o altro membro stretto della famiglia dal testamento favorendone solo uno.
In questo senso, ciascun familiare ha il diritto di ricevere una quota di eredità che potremmo definire appunto “necessaria”. Si tratta della cosiddetta quota legittima che si assegna a ciascun figlio anche in presenza di testamento. Difatti, la quota della quale il testatore può liberamente disporre è la quota disponibile che non può intaccare in alcun modo quella legittima.
Qual è la quota obbligatoria di eredità a cui ciascun figlio ha diritto anche se c’è un testamento
L’ammontare della quota obbligatoria che spetta a ciascun figlio può variare in ragione dei componenti che formano l’asse ereditario. Vediamo di seguito alcuni esempi per capire come funziona generalmente il sistema. Analizziamo dapprima il caso in cui l’altro genitore sia ancora in vita e quindi figuri tra gli eredi legittimi. Se gli eredi legittimi sono il coniuge ed un solo figlio, la quota legittima si distribuisce in questo modo: un terzo al coniuge, un terzo al figlio ed un terzo alla quota disponibile. Laddove il numero di figli sia superiore a uno, funziona in questo modo: un quarto dell’eredità va al coniuge; una metà dell’eredità si divide per ciascun figlio in parti uguali e la restante parte si assegna in base alle volontà testamentarie.
Se il coniuge non è presente nell’asse ereditario e figura un solo figlio come erede legittimo, allora egli avrà diritto ad una quota legittima pari a metà del patrimonio; la restante quota rientra in quella disponibile. Laddove invece siano presenti più figli, i due terzi dell’eredità serviranno a comporre la quota legittima e questi due terzi si dividono in parti uguali in base al numero dei figli. La restante parte di un terzo, invece, compone la quota disponibile nel testamento. Ecco dunque qual è la quota obbligatoria di eredità a cui ciascun figlio ha diritto anche se c’è un testamento.
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