La struttura di un portafoglio finanziario non è una cosa statica , varia da persona a persona e soprattutto varia moltissimo in rapporto all’età.
Tale rapporto è influenzato dalla quantità di patrimonio, dal flusso costante del reddito, dalla memoria personale di ciascun investitore.
Il nostro caso: due investitori uguali su tutto e differenziati soltanto dall’età, circa 20 anni di differenza.
Il più giovane si potrà permettere una percentuale di liquidità più bassa rispetto al corrispondente investitore più anziano.
Qual è la percentuale ottimale di liquidità?
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Non esiste una regola certa. In un periodo di normale di ciclo economico e finanziario può essere ritenuta congrua per un giovane investitore un cifra percentuale che varia tra il minimo del 10% e il massimo del 15% delle proprie attività ( per i più spericolati anche solo il 5%) da detenere in forma liquida, per quello più anziano si dovrebbe consigliare di aumentare tale percentuale di almeno 5 percentuali.
Le motivazioni: possibili imprevisti relativi a spese sanitarie o problematiche relative alla salute che potrebbero far sospendere almeno momentaneamente l’attività lavorativa.
In un periodo di crisi e/o di alta volatilità dei mercati, mentre l’investitore più giovane può “ aspettare” senza problemi i tempi migliori del recupero, quello più anziano non ha questa possibilità, potrebbe avere l’urgenza di realizzare e quindi vendere con grossa perdita, il così detto “bagno di sangue” a seguito di panico da vendita improvvisa.
Quindi in un periodo di volatilità per un giovane è doveroso incrementare di alcuni punti percentuali la propria quantità di denari liquidi. Ciò per annacquare eventuali posizioni future, per cogliere alcune occasioni di prezzi molto bassi o per instaurare dei PAC di lungo periodo.
Affrontare i periodi difficili
Nei periodi di crisi il periodo di riferimento temporale per il giovane si può tranquillamente allungare , per quello più anziano il periodo si restringe in maniera maggiore.
Riducendo l’orizzonte temporale degli investimenti la percentuale di attività liquide deve aumentare in maniera considerevole.
Per l’investitore più anziano, causa i maggiori imprevisti, è più che doveroso, che tale aumento di percentuale di liquidità deve essere enormemente più alta. Suggerire di arrivare almeno ad 1/3 se non oltre delle proprie sostanze da detenere in forme liquide o facilmente monetizzabili, senza oscillazioni consistenti, è ancora un consiglio veramente prudenziale.
Qual è la percentuale ottimale di liquidità da tenere in un portafoglio? Si possono con assoluta sicurezza dare a tutti gli investitori alcune indicazioni. In periodi di grossa volatilità, aumentare sempre le proprie dotazioni liquide ( liquidità, fondi monetari, Titoli del debito pubblico a brevissima scadenza). Per chi non è più giovane questa percentuale deve avere un aumento più che proporzionale con l’aumento dell’età personale.
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