Uno degli elementi più utilizzati in cucina mediterranea, forse sarebbe giusto dire che ne è il fulcro. La farina di grano, infatti, è la base di molte delle ricette presenti al suo interno, che siano dolci o salate. In più, è l’alimento principe per formare la pasta della pizza, uno dei vanti italiani nel Mondo. Quale usare per prepararla? Come sceglierla? Domande a cui daremo una risposta esaustiva nelle prossime righe
Molti di noi, quando acquistano la farina al supermercato, spesso la scelgono per il prezzo e per lo 00 scritto sulla confezione. Essa, infatti, è quella di grano tenero. La più raffinata e ricca di amidi. La gran parte delle persone la utilizza per tutti i tipi di impasto, sia quelli dolci che quelli salati, compresi pane e pizza. Tuttavia, questo sarebbe un errore, perché essa è una farina piuttosto debole, con un indice di panificabilità molto basso. Questo significa che lievita abbastanza in fretta e non è ideale per impasti che necessitano di una forza superiore.
Quella ideale per la pizza
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Di conseguenza, quale sarebbe la farina migliore per chi volesse preparare da sé l’impasto per la pizza? Posto che oramai i grandi produttori indicano già sulla confezione a cosa sarebbe più adatto il prodotto, la risposta è la farina 0. Ha un contenuto proteico superiore alla 00, ma, soprattutto, ha una forza decisamente superiore. Questa la rende adatta a impasti che richiedono una lievitazione lenta, come, appunto, quelli di pane e pizza.
Qual è la miglior farina e cosa significa l’indice W
Facciamo un po’ di chiarezza sull’indice W, ovvero la forza della farina. Più è alto il suo valore, più lungo sarà il tempo di lievitazione. Quindi, per esempio, per panettoni, la migliore è la 1, altamente glutinica e con un indice W superiore a 250.
Per la pizza, invece, è sufficiente la 0, ma potremmo anche fare un mix tra 00 e 0, usando la seconda come farina di rinforzo. Questo può accadere quando vogliamo preparare l’impasto quasi all’ultimo momento, senza una lievitazione lunga.
Un’altra cosa importante dopo la scelta della farina è la sua conservazione. Questo per evitare muffe, soprattutto d’estate, e le fastidiose farfalline. Una volta aperta deve essere conservata in luogo fresco e asciutto. Lontano, quindi, da fonti di calore, come può essere la cappa della cucina.
Generalmente, si può arrivare fino a un anno di conservazione, ma sarebbe preferibile non andare oltre al paio di mesi. Altrimenti, con temperature superiori all’interno della casa, si può optare per una conservazione nel congelatore. In entrambi i casi, sarebbe preferibile scegliere un barattolo di vetro a chiusura ermetica.
Non solo, per allontanare muffe e insetti si potrebbe aggiungere una foglia di alloro. Se non si volesse metterlo all’interno del barattolo, si potrebbe posizione sul coperchio. Essa farà da repellente per le indesiderate farfalline.
Abbiamo visto, quindi, qual è la migliore farina per pizza, come sceglierla e conservarla. Una doverosa precisazione: non tutti i pizzaioli saranno d’accordo con l’utilizzo della 0, ma questo dipende da molti altri fattori. In cucina, infatti, tutto o quasi è opinabile, e non si dovrebbe mai finire di sperimentare.