Grazie alla consulenza del nostro team di Redazione capiremo qual è la differenza tra colesterolo buono e cattivo e quali alimenti e bevande evitare. Per stare in salute e conservare uno stato di benessere psicofisico talvolta bisogna bandire del tutto alcune cattive abitudini. E per di più spesso non basta neanche bandire da tavola cibi e condimenti dannosi, ma occorre proprio inaugurare uno stile di vita completamente diverso. L’introduzione di alimenti a baso contenuto di grassi e l’eliminazione di superalcolici deve procedere di pari passo con l’abitudine all’attività motoria.
Abituare il proprio organismo al movimento quotidiano equivale ad assicurarsi un patrimonio di benessere sia fisico che psichico. La corsa o la camminata a passo sostenuto favoriscono il rilascio di endorfine tanto da scatenare il cosiddetto sballo del corridore. Una sensazione di intenso piacere e di euforia che parte dall’ipofisi durante e dopo uno sforzo fisico. Compiere attività fisica con costanza garantisce un efficace funzionamento del sistema cardiocircolatorio e l’ossigenazione dei tessuti. Risulta pertanto fondamentale comprendere qual è la differenza tra colesterolo buono e cattivo proprio per patologie a carico dell’apparato cardiaco. Nell’articolo “Le 3 malattie cardiache che danno diritto alla pensione di invalidità” abbiamo analizza le ricadute negative di tali disturbi. Trascurare sintomi e manifestazioni delle patologie relative al muscolo cardiaco espone a rischi di non poco conto.
Qual è la differenza tra colesterolo buono e cattivo?
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Per scongiurare il rischio di malattie cardiovascolari bisogna prestare attenzione ai livelli troppo elevati di colesterolo. Esistono due diversi tipi di litoproteine che trasportano il colesterolo nel sangue, quelle ad alta densità HDL e a basa intensità LDL. Indichiamo comunemente queste ultime come colesterolo “cattivo” perché responsabili dell’accumulo di grassi nelle arterie. Alti livelli di litoproteine LDL sono all’origine delle placche ateroscletoriche che maggiormente espongono all’insorgenza di disturbi cardiaci.
Il colesterolo buono è invece riconducibile alla funzione protettiva che le litoproteine HDL svolgono nel nostro organismo. Esse difatti favoriscono il trasporto del colesterolo dalle zone periferiche agli organi che ricorrono al colesterolo o lo eliminano. Ci riferiamo nello specifico al fegato che funge da scudo contro l’accumulo di grassi. Si tratta difatti dell’unico organo presente nel nostro corpo in grado di spazzare via gli eccessi che si depositerebbero sulle arterie.