Qual è il tempo di conservazione del pane fresco?  

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Una guida per capire qual è il tempo di conservazione del pane fresco.

Si contano ormai sulla punta delle dita le persone che si possono permettere di consumare pane fresco tutti i giorni. Infatti è ormai abitudine diffusa l’acquisto di alimenti per più giorni, visti i tempi sempre più ristretti per la gestione delle faccende di case. Tra queste, se vogliamo, rientra anche la spesa e l’acquisto di prodotti freschi. E tra questi alimenti da consumarsi nel cosiddetto “lungo periodo” vi rientra, senza dubbio, anche il pane. Ma come si fa a capire fino a quando è possibile farne un uso corretto, dal punto di vista alimentare? Per saperlo, abbiamo fatto un rapido sondaggio tra chi di pane se ne intende. Pertanto vediamo ora di divulgare, alla luce di quanto appreso, qual è il tempo di conservazione del pane fresco.

Tipi di pane e conservazione

La prima domanda che ci si è posti, è questa. Esiste una differenza nei tempi di conservazione del pane, a seconda della diversa tipologia? In altri termini, cambia qualcosa se in casa abbiamo pane di frumento, integrale o di segale? La risposta è affermativa. Infatti, strano ma vero, il pane non è tutto uguale. Per cui, è bene già mettersi nell’ordine dell’ idea che i diversi tipi di pane hanno caratteristiche intrinseche proprie e quindi anche diversi tempi di mantenimento della freschezza.

Scala di conservazione del pane

Partiamo quindi dal pane bianco di frumento che, forse, rappresenta quello di maggior uso quotidiano nelle case degli italiani. In questo caso, il tempo che solitamente viene indicato per consumare il pane è quello di massimo tre giorni dall’acquisto. Se invece la composizione del pane prevede anche la segale, il tempo per il consumo si estende fino ai 5/8 giorni dall’uscita dal forno. Infine se il pane è per metà realizzato con farina integrale e per metà con la segale, i tempi indicati per il consumo possono estendersi fino a 6/8 giorni dall’acquisto. Come a dire che più alta è la percentuale di segale all’interno dell’impasto, tanto più a lungo il pane riesce a mantenersi morbido e quindi commestibile.

Quanto incide il formato sui tempi di conservazione

La questione dei diversi formati del pane che, in prima approssimazione potrebbe apparire di poco conto, nella realtà delle cose, può invece rivelarsi fondamentale. Per gli addetti al settore, è infatti una cosa nota che i piccoli prodotti da forno, in generale, tendono a disidratarsi più velocemente rispetto al pane di grandi dimensioni. Un distinguo che implica consegunze cme si vedrà qui di seguito.

Questo significa che se si prediligono michette, rosette, panini all’olio o “tartarughe” rispetto alla comune fila del pane, i tempi sovraesposti tendono a ridursi sensibilmente. Per cui, quando si tratta di panini di piccolo formato, il consiglio è di non oltrepassare 1-2 giorni dalla data di acquisto. Tutto quindi dipende dai tempi di cessione dell’umidità del pane all’ambiente. Più questo processo si compie in tempi rapidi e più il pane tenderà a diventare duro e quindi non più commestibile come fresco. Ecco dunque qual è il tempo di conservazione del pane fresco.

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