Dopo un primo trimestre abbastanza movimentato, cerchiamo di rispondere alla domanda: qual è il più forte tra i principali indici azionari mondiali? Per farlo è necessaria una breve nota metodologica, dopo di che analizziamo le prospettive di medio/lungo termine di ciascun indice.
Nota metodologica
Indice dei contenuti
Per valutare la forza di ciascun indice abbiamo considerato lo strumento noto come forza relativa di Mansfield. Trattasi di un indicatore che ci ragguaglia della forza o della debolezza dei prezzi di alcuni strumenti finanziari rispetto ad altri. A differenza della normale forza relativa comparata, la forza relativa di Mansfield è calcolata come la media delle ultime 52 settimane.
Ma cosa abbiamo utilizzato come riferimento per definire qual è il più forte tra i principali indici azionari mondiali?
Ovviamente non c’è una prescrizione rigida per scegliere il riferimento. Noi abbiamo preferito utilizzare il Dow Jones essendo da sempre uno principali riferimenti mondiali per chi opera sui mercati azionari.
Il grafico che confronta i principali indici mondiali rispetto al Dow Jones
Se come riferimento abbiamo utilizzato il Dow Jones, come indici con il quale confrontarlo abbiamo considerato il Ftse Mib, il NASDAQ100, il DAX il Nikkei 225.
Da quanto si può osservare si evince quanto segue. Il Dow Jones presenta una forza relativa minore rispetto al Ftse Mib, al NASDAQ100 e al DAX. L’unica eccezione è l’indice giapponese Nikkei225.
Tra gli indici più forti, poi, quello che è in testa in questa classifica è il Ftse Mib, seguito dal NASDA100 e dal DAX.
Poiché del Dow Jones e del Ftse Mib ci siamo occupati in articoli precedenti, focalizzeremo la nostra attenzione sul quadro di medio/lungo termine degli altri indici.
Per il NASDAQ100 la strada al rialzo potrebbe essere ancora lunga
Tutti gli indicatori sono impostati al rialzo e la tendenza in corso è rialzista. Come si vede dal grafico le quotazioni potrebbero essere dirette verso l’obiettivo in area 14.100, superato il quale potrebbero aprirsi le porte verso area 15.900.
Un segnale di debolezza potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 12.397.
Sul grafico del DAX è evidente l’incertezza delle quotazioni
Da oltre 2 mesi le quotazioni si stanno muovendo all’interno di un trading range individuato dai livelli 14.976 – 15.571. A questo punto solo la rottura di uno dei due livelli indicati potrebbe determinare la futura direzione dell’indice tedesco.
Per il Nikkei225 le cose si potrebbero mettere male
Settimana scorsa si è chiusa con un segnale ribassista dello SwingTrading Indicator sul Nikkei225. Inoltre, è stato rotto al ribasso il supporto in area 27.649.
A questo punto o si recupera subito il supporto appena rotto oppure le quotazioni potrebbero scendere fino in area 25.894.