Chi ha dei debiti può subire dal creditore o dai creditori il pignoramento di beni mobili e immobili. Per esempio, la seconda casa ma anche eventuali soldi investiti in titoli di Stato, in azioni ed in altri strumenti e prodotti finanziari. Inoltre, sono aggredibili da parte dei creditori pure i flussi di denaro, includendo anche le eventuali somme accreditate sul conto corrente bancario o postale a titolo di pensione o di stipendio.
Pur tuttavia, anche sotto pignoramento, ci sono ai sensi di legge dei limiti tali da permettere a chi è pignorato di continuare comunque a condurre un’esistenza dignitosa. Vediamo allora come tutto questo accade. Anche alla luce delle più recenti novità sul limite di impignorabilità delle pensioni INPS.
Qual è il nuovo minimo vitale non pignorabile per pensione e stipendio
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Nel dettaglio, la quota di pensione che non è pignorabile è pari a 1,5 volte l’importo riconosciuto dall’INPS con l’assegno sociale. Pur tuttavia, con l’entrata in vigore del DL Aiuti bis, e con la conseguente conversione in legge dello Stato, il limite è ora innalzato a 1.000 euro.
Ecco, quindi, qual è il nuovo minimo vitale non pignorabile. Proprio per la pensione INPS, ma anche per le prestazioni assistenziali. Mentre per chi è pignorato, ma percepisce lo stipendio, ai sensi di legge non c’è il minimo vitale come per le pensioni INPS. Ma ci sono comunque delle quote di pignorabilità dello stipendio che crescono all’aumentare dell’importo della busta paga mensile percepita. Vediamo allora come.
Quanto possono pignorare in busta paga ad un lavoratore che ha debiti
A differenza della pensione, per il pignoramento dello stipendio, come sopra indicato, non si considera la parte eccedente i 1.000 euro mensili. Ma la quota di pignoramento in busta paga è calcolata considerando l’importo pieno che viene accreditato al lavoratore. Detto questo, quando il debitore non è il Fisco, la quota massima di pignorabilità dello stipendio non può mai superare un quinto. Con il calcolo che è basato non sul lordo, ma sull’importo netto che è percepito dal lavoratore.
Quali sono i limiti di pignoramento degli stipendi quando il creditore è il Fisco
Quando invece il debitore è il Fisco, allora lo stipendio è pignorato per un quinto solo quando l’importo mensile in busta paga supera i 5.000 euro. È pari a un settimo sopra i 2.500 euro e sotto i 5.000 euro. E scende a un decimo la quota di pignorabilità quando l’importo dello stipendio mensile è inferiore alla soglia dei 2.500 euro.
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