La sera del 24 dicembre, sulle tavole degli italiani, ad abbondare saranno le pietanze a base di pesce. Mentre nella maggioranza dei casi non ci sarà traccia della carne. Niente vitello, niente manzo, e nemmeno la carne di maiale. Ma qual è il motivo per cui non si mangia carne la vigilia di Natale? Per la risposta bisogna risalire alle antiche usanze della tradizione religiosa.
Qual è il motivo per cui non si mangia carne la vigilia di Natale?
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In base ai precetti della religione cattolica, infatti, quello della vigilia di Natale è un giorno in corrispondenza del quale bisognerebbe portare in tavola, al più, solo cibo povero da mangiare. Ed in teoria, in segno di rispetto e di devozione, si dovrebbe addirittura digiunare.
E sebbene, al giorno d’oggi, il pesce spada, al chilo, costi più della carne, in realtà, in passato, proprio la carne era un cibo tutt’altro che povero. E da mangiare solo per le ricorrenze speciali. Mentre la tradizione ammette la presenza del pesce a tavola la vigilia di Natale in quanto considerato un cibo povero. E, quindi, alla portata di tutti.
In pratica non mangiare la carne la vigilia di Natale è una scelta decisamente più soft e più sostenibile al giorno d’oggi, rispetto al digiuno, per i fedeli alla religione cattolica.
Ma il 24 dicembre non è il solo giorno in corrispondenza del quale non si mangia la carne.
La religione cattolica, infatti, impone pure di non mangiare la carne durante i venerdì in Quaresima. E comunque, in entrambi i casi, si tratta di una forma di rispetto verso il Messia. A Natale in segno di rispetto per la sua nascita, ed a Pasqua come forma di rispetto, invece, per la sua morte.
Al giorno d’oggi per i cattolici si tratta di una tradizione irrinunciabile. Ma in passato le restrizioni erano decisamente più severe. Per esempio, nel Medioevo la carne era bandita dalle tavole per ben 150 giorni all’anno.