Da un paio di anni sono sempre più numerose le tipologie di finanziamenti proposte a livello nazionale ed europeo.
Queste proposte sono volte ad acquisire un capitale per poter avviare un’attività ed investire come imprenditore, avendo poi del tempo a disposizione per poter restituire quanto ricevuto in comode rate.
Ma qual è il finanziamento che oggi conviene di più se si desidera mettersi in proprio?
In questo articolo si spiegherà la differenza tra il finanziamento Resto al Sud e il progetto FEI.
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Resto al Sud è un progetto che propone dei fondi messi a disposizione dallo Stato Italiano.
Già dal suo titolo è possibile intuire la zona d’investimento: con Resto al Sud si crea impresa al Sud.
Questa è già la prima differenza con il FEI, che letteralmente significa “Fondi Europei di Investimento”. Attraverso quest’ultimo è invece possibile chiedere un finanziamento in tutta Italia.
Una seconda differenza riguarda il limite d’età per poter accedere a questi tipi di finanziamenti.
Mentre con il progetto FEI non si attribuisce molta importanza all’età, con il progetto Resto al Sud, dopo la pandemia, il limite d’età è stato innalzato a 55 anni. Per i giovani dai 18 anni ai 55 anni è dunque possibile fare richiesta, se aventi i giusti requisiti.
Ma c’è una sostanziale differenza tra i due tipi di finanziamenti? Sì. E più di una. Qual è il finanziamento che oggi conviene di più?
Innanzitutto, per poter richiedere un finanziamento con Resto al Sud il soggetto richiedente deve essere disoccupato e inoccupato; questa prerogativa viene bypassata dal FEI.
Se con il primo si può svolgere la pratica sia con società costituita da sei mesi che ancora da costituire, con il secondo è necessario avere la partita IVA ed è prevista la possibilità di avere anche altre aziende.
Ancora, con il FEI il richiedente, con la presentazione di un progetto che sia valido, può ottenere sino ad un massimo di 50.000€.
Con Resto al Sud, invece bisogna fare una piccola distinzione. Se il progetto del richiedente ha come base una ditta individuale, potrà ricevere sino ad un massimo di 60.000€.
Se invece l’attività contempla più soci, vi sarà la possibilità di ottenere sino a 50.000 € a socio richiedente.
Come vengono stanziati i fondi e su quali basi i soci ricevono le somme
In entrambi i casi si dovrà presentare un business plan.
Se il progetto viene richiesto tramite FEI, sarà l’istituto di credito a verificare ed analizzare la domanda e dare accesso al credito, da estinguere in 5 anni.
Con Resto al Sud, il business plan sarà analizzato da tecnici dello Stato che, entro 60 giorni decideranno se il progetto presentato sarà congruo per poter accedere ad un colloquio.
A seguito di questo, dopo 15 giorni sarà inviato un provvedimento di accesso al finanziamento.
La procedura FEI è più celere e il richiedente potrà ottenere l’intero credito in 2/3 mesi. Con Resto al sud i tempi sono più lunghi e costituiti da più fasi.
Tuttavia, con Resto al Sud si comincerà a pagare dopo 2 anni di preammortamento, per 8 anni con due rate semestrali a tasso zero. Inoltre la cifra ricevuta non dovrà essere restituita per intero: il 50% sarà a fondo perduto.
Se invece si parla di FEI, la cifra ricevuta dovrà essere restituita a partire dal sesto mese, nel caso in cui si tratti di start-up; dal mese successivo nel caso in cui la richiesta sia posta in essere da azienda già esistente da qualche tempo.
Con il FEI sono finanziati gli acquisti per le scorte di magazzino, la ristrutturazione aziendale e, nel caso in cui si debba avviare una nuova realtà, l’acquisto dei beni di prima necessità. Invece Resto al Sud finanzia opere di ristrutturazione, acquisto di macchinari e attrezzature e il 20% di capitale circolante. Quest’ultimo consiste nel pagamento dell’affitto per i primi mesi, le utenze, la pubblicità.
Tiriamo le somme
Per rispondere alla domanda “Qual è il finanziamento che conviene di più?” non resta quindi che valutare che tipologia di attività si vuole porre in essere, il proprio percorso imprenditoriale e la presenza di tutti i requisiti necessari per accedere all’uno o all’altro.
Infine, è bene sapere che un finanziamento esclude l’altro e che entrambi necessitano di una caratteristica fondamentale: il coraggio.