Siamo in un momento decisivo per i mercati azionari, e a parer nsotro anche per altri assets come le materie prime e le criptovalute. Inizierà un ribasso corale? Da inizio anno diverse materie prime, fra cui argento e oro, poi cacao e caffè, ed altre, stanno mostrando i muscoli con rialzi molto forti. Negli ultimi giorni gli analisti di UBS hanno dato indicazioni di acquisto sull’argento e il platino, mentre sul palladio sono abbastanza scettici. Ora la loro raccomandazione è di puntare sul rame.
Le previsioni
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UBS ha aggiornato le previsioni sui prezzi del rame in seguito agli ultimi sviluppi. Dal quarto trimestre 2023, il mercato si è ristretto per la chiusura della miniera di Cobre Panama e la riduzione delle previsioni di produzione. Le fonderie cinesi potrebbero anticipare la manutenzione, limitando la produzione di rame raffinato. UBS ha ridotto la previsione di aumento dell’offerta di rame raffinato al 2,1% per quest’anno e prevede un aumento del 3,3% nel 2025.
La domanda di rame in Cina è forte, sostenuta dalla transizione energetica e da misure di stimolo. Si prevede una crescita del consumo globale del 3% quest’anno e del 3,3% nel 2025. UBS prevede un deficit di rame di 390.000 tonnellate nel 2024, rispetto ai 73.000 tonnellate precedenti, e un deficit di 391.000 tonnellate nel 2025. Di conseguenza, UBS ha aumentato le previsioni sul prezzo del rame di 1.000-1.500 dollari per tonnellata metrica.
Puntare sul rame? Studio del grafico secondo i nostri algoritmi
La materia prima da inizio anno hanno segnato il minimo a 3,6865 e il massimo a 5,1990. Negli ultimi giorni i prezzi si sono mossi intorno a 4,8090. L’Alligator Indicator sui vari time frame, fino al trimestrale, è impostato al rialzo. A parer nostro un livello spartiacque di breve termine è posto dal minimo segnato il 24 maggio a 4,7465. Una chiusura giornaliera e poi settimanale inferiore a questo livello potrebbe far partire una fase ribassista fino ai 4,624. Sotto questo livello il movimento ribassista potrebbe estendersi fino a 4,1358, punto dove oggi transita la media mobile a 200 giorni.
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