La Borsa a volte può essere il luogo dei paradossi. Normalmente un investitore decide la sua strategia di investimento e asset location guardando a titoli con alto dividendo, che siano sottovalutati o che abbiamo importanti aspettative di crescita. Questi sono i criteri per scegliere i titoli migliori per investire i propri risparmi. C’è, poi, anche l’approccio per cassettisti che porta a scegliere titoli azionari da tenere in portafoglio per 20 anni.
Può anche capitare, però, che puntare ora su azioni sottovalutate non è la migliore strategia di investimento. È il caso di Cementir che nonostante una forte sottovalutazione non rappresenta un ottimo candidato per entrare a far parte dei portafogli di investimento.
Quanto è sottovalutato questo titolo azionario
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Dal punto di vista dei fondamentali le azioni Cementir sono fortemente sottovalutate. La società gode di interessanti multipli degli utili che la rendono tra le società più economiche sul mercato con una sottovalutazione di oltre il 50%. Se poi si guarda al rapporto tra prezzo e fatturato il titolo è valutato 0,55 volte il fatturato atteso per il 2022. Un livello non solo inferiore di oltre il 50% rispetto alla media dei competitors, ma basso in assoluto. Infine, secondo il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, il titolo risulta essere sottovalutato di circa il 60%.
Per concludere, ricordiamo che l’azienda gode di una posizione finanziaria molto solida dato il livello di liquidità netta. Ad esempio, l’indice di liquidità, sia di lungo che di breve periodo, è superiore a 1. Inoltre il rapporto tra il debito totale e la capitalizzazione del titolo è di poco superiore al 25%.
Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, gli analisti che coprono il titolo hanno un giudizio concorde. La dispersione dei prezzi obiettivi ad un anno è inferiore al 12%. La sottovalutazione media, invece, è di circa il 70%.
Puntare ora su azioni sottovalutate non è la migliore strategia di investimento
Il titolo Cementir (MIL:CEM) ha chiuso la seduta del 6 settembre a quota 5,57 euro, in ribasso dello 0,89% rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è ribassista e ha già raggiunto la sua massima estensione in area 5,61 euro. A questo punto, quindi, potrebbe diventare molto probabile un rimbalzo. Prima, però, di parlare di inversione rialzista potrebbe essere prudente aspettare la rottura al rialzo di area 6,1 euro. Una prima conferma che questo obiettivo potrebbe essere raggiunto si avrebbe con una chiusura giornaliera superiore a 5,74 euro.
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