Vi sono tante e diverse razze canine dotate di svariate caratteristiche. Ognuno, nell’adottare un amico a quattro zampe, si lascia conquistare da determinati tratti. Capita anche però di ricercare alcuni aspetti specifici che ci sembrano ideali per noi. Aspetti che possono riguardare taglia, carattere o, perché no, anche la pulizia. Un fattore quest’ultimo da non sottovalutare se abbiamo intenzione di tenerlo in casa e per molti fondamentale. Ebbene, se facciamo parte di questo gruppo, probabilmente il cane perfetto potrebbe essere quello che conquistò profondamente Gabriele D’Annunzio.
Gabriele D’Annunzio è indubbiamente tra i poeti più famosi della letteratura italiana. Soprannominato poeta Vate, per il ruolo trainante che ebbe, scrisse anche opere in prosa. Oltre che per la sua produzione, è noto anche per il suo atteggiamento al di sopra delle righe e per i suoi comportamenti eccentrici, reali e non. Al di là di alcuni luoghi comuni diffusi e non appurati, indubbiamente ebbe un carattere originale contrassegnato da varie passioni. Se risaputa è la sua passione per le donne e i numerosi flirt che ebbe, molto meno conosciuta è probabilmente quella nei confronti dei cani.
Pulitissima e perde poco pelo questa raffinata razza di cane: la preferita del poeta Vate
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D’Annunzio sembrerebbe avere avuto davvero molti cani, in un determinato periodo probabilmente quasi una trentina. A testimoniare l’animo profondamente cinofilo di D’Annunzio, la sua storica residenza, il Vittoriale sulle rive del Garda. Qui, vi è oggi un museo dedicato al D’Annunzio segreto che ospita oggetti dei suoi cani e diverse foto del poeta in loro compagnia. Inoltre, il Vittoriale avrebbe ospitato anche numerose casette in muratura per i suoi amici a quattro zampe. Il segno più incisivo però è, probabilmente, la presenza di un cimitero canino con tanto di lapidi riportanti i nomi dei cani. La stessa tomba del poeta, nel mausoleo in cima al Vittoriale, è circondata da statue di cani. Inoltre, da ricordare che l’ultima sua poesia si intitolava proprio Qui giacciono i miei cani. Inoltre, un epitaffio dal forte significato simbolico è riportato su una pietra nel parco del Vittoriale.
Nel suo profondo legame con i cani, sembrava prediligere in particolare però una razza: il levriero. Questo probabilmente non ci sorprende, considerando l’aspetto elegante e altero di questo cane, spesso associato alle casate aristocratiche e ritratto in diversi dipinti. Ha un corpo slanciato ma atletico, zampe lunghe e capo piccolo. Caratteristiche che lo rendono un asso in velocità, tanto è vero che viene spesso impiegato per le corse, e D’Annunzio stesso in tal senso non faceva eccezione. In realtà, però, sarebbe stato originariamente un cane da caccia, grazie alla sua rapidità. Infatti, avrebbe raggiunto facilmente le prede dopo averle avvistate. Gabriele D’Annunzio avrebbe avuto diversi tipi di levriero, quello russo a pelo lungo, il Borzoi, quello scozzese a pelo duro, il Deerhound, ma soprattutto il Greyhound, levriero inglese a pelo corto.
Il Greyhound
Sembrerebbe che D’Annunzio denunciò un contadino che aveva ucciso il suo Greyhound perché responsabile di uccidere i suoi polli. Si racconta che il poeta pianse in tribunale e non nascose il suo dolore. Alto attorno ai 70 cm, può avere diverse colorazioni ed essere anche pezzato. È pulitissima e perde poco pelo questa raffinata razza di cane. Infatti, come gli altri levrieri, il Greyhound non avrebbe sottopelo. Farebbe sì la muta, ma questa non avverrebbe in modo massiccio. Ha il pelo corto e dunque si sporcherebbe poco, richiederebbe bagni e spazzolature saltuarie. Bisognerà prestarvi attenzione perché il pelo è a stretto contatto con la pelle, che risulta particolarmente delicata. Per questo motivo si dovrà difendere dalle temperature alte come da quelle basse, ad ambedue è sensibile.
Il Greyhound è intelligente, equilibrato, affettuoso e giocoso con la famiglia, ma diffidente verso gli estranei. Non sopporta la solitudine e ama stare in movimento all’aria aperta. Insomma, potrebbe rappresentare l’amico del cuore ideale per tanti. Come abbiamo visto, Gabriele D’Annunzio ne era un grande fan, ma ognuno ha le sue predilezioni. Ad esempio quelle di Maria De Filippi vanno su un cane di piccola taglia, mentre quelle di Stefano Gabbana su un gatto giocherellone.