Per chi possiede un uliveto, il periodo che va da metà ottobre a fine novembre è forse il più importante dell’anno. Questo perché è arrivato ufficialmente il momento di raccogliere le olive che, in questo periodo, in genere, raggiungono la maturazione ideale.
Una volta raccolte, tramite varie tecniche come la brucatura, la pettinatura o la scuotitura, il passaggio successivo consiste nel consegnarle al frantoio di fiducia. Qui, attraverso una serie di processi, viene quindi estratto l’olio che, una volta pronto, viene riconsegnato al proprietario.
Quali sono i migliori contenitori
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A questo punto, bisogna soltanto capire in che modo conservare l’olio di oliva in maniera tale che possa mantenere intatte le proprietà organolettiche e nutritive. Per fare ciò, è quindi necessario considerare tre fattori cruciali:
- la temperatura;
- la luce;
- l’aria.
Per quanto riguarda il primo punto, è necessario innanzitutto posizionare l’olio lontano da fonti di calore o dal freddo eccessivo. La temperatura ideale per mantenerlo correttamente, senza il rischio di degradarlo, è tra i 14 ed i 18 gradi.
Allo stesso modo, l’olio andrebbe protetto anche dalla luce, sia naturale che artificiale, che potrebbe alterarne non solo il colore ma anche il gusto. In genere, quindi, si consiglia di prediligere luoghi bui, come le credenze, o la cantina stessa.
Infine, oltre alla temperatura e alla luce, bisognerebbe prestare attenzione anche all’ossigeno. Quest’ultimo, infatti, ossida gli acidi grassi contenuti nell’olio alterandone la composizione chimica. È fondamentale, quindi, richiudere l’olio in recipienti che siano scuri, commisurati alla quantità di prodotto consumato e del materiale giusto. Tra questi rientrano sicuramente il vetro e la latta che, a differenza della plastica, sono ideali per quantità esigue di olio. Se, invece, abbiamo a che fare con decalitri, o ettolitri di olio è necessario puntare sui bidoni in acciaio inox.
Pulire il contenitore dell’olio in acciaio utilizzando un efficace sgrassatore fai da te
I contenitori in acciaio sono perfetti per la loro resistenza e robustezza, ma sono un po’ complessi da gestire, soprattutto per la loro pulizia. Infatti, quando arriva il momento di versarci dentro l’olio novello, è necessario eliminare ogni traccia di quello vecchio, per evitare i classici fenomeni di irrancidimento ossidativo. Quest’operazione non è sempre così semplice, soprattutto se non si sa come effettuarla.
Uno dei modi più utilizzati per lavare i bidoni dell’olio in acciaio è quello di utilizzare soltanto il bicarbonato, a volte accompagnato con l’aceto. Tuttavia, come abbiamo ripetuto più volte, questi due prodotti non servono a nulla, soprattutto se mescolati insieme. Un altro prodotto che va per la maggiore, invece, è la soda caustica che, tuttavia, risulterebbe abbastanza aggressiva, soprattutto nei confronti della pelle e delle mucose.
Quindi, per pulire il contenitore dell’olio in acciaio ed evitare ripercussioni, anziché usare questi prodotti, potremmo tranquillamente affidarci ad uno sgrassatore fai da te composto da:
- acqua;
- carbonato di sodio;
- detersivo per i piatti.
Emulsionando queste tre sostanze, e con l’aiuto di una spugna, o una retina, riusciremmo ad eliminare efficacemente l’olio vecchio e prevenire la comparsa dei cattivi odori.
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