Il turismo enogastronomico è la nuova frontiera del turismo, una forma di vacanza in forte crescita sia in Italia che in Europa. La tendenza è quella di esplorare e conoscere il territorio non solo attraverso le bellezze artistiche e paesaggistiche, ma anche attraverso la scoperta dei sapori locali. È quanto emerge dal Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023.
Secondo il report, c’è un turista nuovo, alla ricerca di percorsi meno scontati e meno affollati. Un turista che evita le località prese d’assalto dal turismo di massa e si muove in posti di nicchia, bellissimi e meno conosciuti. Cerca inoltre un contatto completo e immersivo con il territorio, che vuole conoscere a fondo anche attraverso percorsi enogastronomici. Che cerca il prodotto tipico di qualità, che si informa dettagliatamente sulla filiera di produzione, che preferisce il bio e il chilometro zero. Un vero cultore del gusto.
Puglia, percorsi enogastronomici e itinerari per appassionati
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La Puglia è una delle Regioni più gettonate del turismo enogastronomico. È una terra ricca di cultura, di coste meravigliose e di antiche tradizioni. I prodotti tipici affondano le loro radici nella storia del territorio e in una sapienza antica tramandata tra generazioni. Se ci si allontana dalla costa si scopre la Puglia più autentica e meno contaminata dalle esigenze del turismo di massa. Una località che può rappresentare una vera tappa del gusto è Altamura nell’Alta Murgia, un borgo medioevale voluto da Federico II.
Qui sono stati ritrovati, nella grotta di Lamalunga, i resti dell’uomo di Neanderthal più antico d’Italia, l’Uomo di Altamura. Il territorio ha restituito anche tracce dei dinosauri che abitavano la zona 80 milioni di anni fa. L’antica origine del borgo è evidente nel fitto reticolato delle stradine del centro storico e nelle piazzette chiuse chiamate claustri, un tempo abitate da arabi ed ebrei attirati nella città perché esentasse. Domina la parte antica la Cattedrale, con un bellissimo portale.
Il Pane di Altamura Dop
Puglia, percorsi enogastronomici e itinerari innovativi. Ad Altamura è molto antica anche l’arte del pane. Risalgono al 1527 gli Statuti Municipali che si riferiscono alle attività di panificazione. Il Pane di Altamura Dop è una felice combinazione di semola rimacinata di grano duro e di lievito madre. Il resto lo fanno il clima, l’aria e il livello di acidità. Un mix irriproducibile. I forni secolari continuano a sfornare deliziose pagnotte inondando di profumo le viuzze del centro storico.
Con questo pane gli abitanti di Altamura preparano la Cialledda, calda in inverno e fredda in estate. La versione estiva prevede l’aggiunta di pomodoro, olio extravergine di oliva, cipolla e origano e altre erbe odorose come timo, basilico, erba cipollina, alloro. La vicina Gravina è invece il regno della pasta. Si produce persino senza glutine con farine di legumi o di riso integrale. L’ultima creazione è la pasta alla spirulina ricavata dall’alga che porta lo stesso nome.