Prysmian e le società energetiche vanno a picco: la mossa di Microsoft alla base del terremoto finanziario?

Prysmian e le società energetiche vanno a picco: la mossa di Microsoft alla base del terremoto finanziario

Prysmian crolla in borsa, con una perdita del 3%, nella giornata del 24 febbraio. La società, dedita alla produzione e alla fornitura di cavi e attiva nel settore del business dell’elettrificazione dei data center, ha chiuso in coda a Piazza Affari.

Fortunatamente, la situazione è meno drammatica di quanto sembri perché, rispetto allo scorso mese, i prezzi di Prysmian sono aumentati del 47% e, per gli esperti, tale condizione potrebbe rivelarsi soddisfacente in ottica speculativa, comprando a prezzi più bassi rispetto a quelli recenti e, poi, usufruendo di un probabile rialzo.

In realtà, non è solo Prysmian ad “andare a fondo”. Tutte le aziende europee quotate del settore energetico hanno dovuto fare i conti con spaventosi ribassi: la francese Schneider Electric SE ha perso il 4,5% e la tedesca Siemens Energy AG il 5%. Cosa c’è alla base di questa crisi che potrebbe scuotere il comparto?

Stop agli investimenti Microsoft nell’AI? Annullati centinaia di contratti di locazione di data center

Stop agli investimenti Microsoft nell'AI? Annullati centinaia di contratti di locazione di data center

Stop agli investimenti Microsoft nell’AI? Annullati centinaia di contratti di locazione di data center

I dubbi degli scorsi giorni relativi a un probabile taglio degli investimenti in data center per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale si sono rivelati fondati. La crisi ha iniziato a farsi strada con l’avvento della startup DeepSeek, che ha dato prova di come si possa garantire l’AI anche a prezzi inferiori.

Microsoft (che detiene il primato delle Big Tech nell’AI) ha deciso di fare un posso indietro sull’acquisto e la realizzazione di data center e, nello scorso weekend, ha annullato una serie di contratti di locazione di data center negli USA, per un totale di un paio di centinaia di megawatt. Ha, inoltre, revocato la conversione delle “dichiarazioni di qualificazione” (una specie di pre-contratti) in contratti di locazione definitivi. A confermare la notizia è la banca d’investimento e intermediazione Usa TD Cowen.

La scelta della multinazionale di Bill Gates potrebbe essere una conseguenza dell’eccesso di domanda nel settore dei data center e una variazione del progetto di crescita di Microsoft. L’Amministratore Delegato, Satya Nadella, ha confermato l’obiettivo dell’azienda di spendere più di 80 miliardi di dollari per infrastrutture destinate a offrire servizi di Intelligenza Artificiale ma, secondo gli analisti, mancherebbero applicazioni concrete in tal senso. È vero che Microsoft sta investendo più del solito in chip e data center, ma i dirigenti hanno sempre sminuito i timori sulla sovracapacità dell’AI.

Se, oltre Microsoft, anche altre Big Tech dovessero modificare e ridurre le operazioni di investimento nell’evoluzione dell’AI, per l’intero settore ci sarebbe una perdita da non sottovalutare.

Le informazioni riportate in questo articolo sono a scopo divulgativo e non devono essere intese come raccomandazioni o suggerimenti d’investimento. I dati sono ottenuti da fonti considerate affidabili. Tuttavia, la loro accuratezza, completezza o affidabilità non possono essere garantite.

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