Allo studio un nuovo calendario fiscale che investe oltre ai contribuenti che hanno debiti con il Fisco, anche le imprese e professionisti. Allo studio una proroga pagamenti imposte al 20 luglio e cartelle esattoriali fino al 31 dicembre. Infatti, l’appuntamento del 30 giugno per lavoratori autonomi, forfettari, professionisti, partita IVA e imprese soggette agli Isa, è alle porte. Al 30 giugno scadono i pagamenti del saldo e acconto IRES, IRPEF E IRAP. Sono circa 4,2 milioni di contribuenti che attendono una tregua fiscale.
Proroga pagamenti imposte al 20 luglio e cartelle esattoriali fino al 31 dicembre
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L’attuale calendario considerando anche la scadenza del 16 giugno conta circa 144 adempimenti. La situazione per i pagamenti delle imposte è complessa, considerando anche la mancanza di liquidità da parte delle imprese.
I tempi sono ristretti e il Governo valuta la possibilità di utilizzare il DPCM per introdurre il differimento di circa venti giorni dalla scadenza. Quindi, dal 30 giugno si passerebbe al 20 luglio con l’aggiunta dello 0,40%.
Non mancano le polemiche anche perché la situazione è paradossale. Da una parte il Governo concede l’indennità a fondo perduto (Decreto Sostegni) e dall’altra chiede i soldi indietro per pagare le tasse.
Due ipotesi allo studio
Al momento sono allo studio al Governo due ipotesi: una è quella di effettuare un rinvio generalizzato. Oppure, un rinvio selettivo per chi ha beneficiato degli aiuti del Decreto Sostegni.
Allo studio anche lo slittamento delle 16 rate che sono previste per la scadenza del 2 agosto. In effetti, ci sono anche le cinque tranche delle rate dei piani di rottamazione. I partiti politici premono per una sospensione fino alla fine del 2021 per poi riprendere la dilazione dei pagamenti. Ma sembra difficile arrivare fino a dicembre, al Governo si ipotizza uno slittamento fino a settembre. Intanto, la Lega ha presentato un emendamento che blocca la macchina della riscossione del Fisco fino al 31 dicembre 2020 con una possibile dilazione su tre anni.
Tuttavia, l’emendamento non sembra accettare molti consensi per il numero elevato di rate. Infatti, questo comporterebbe un accumulo maggiore creando difficolta ai contribuenti.
Ci sono allo studio varie ipotesi, comunque, la riforma sarà compresa nel Piano Nazionale di ripresa e resilienza.