Chi ha problemi di digestione cerca di non esagerare con alcuni alimenti che ritiene maggiormente responsabili di fastidi intestinali. Esistono alcuni specifici alimenti che effettivamente acuiscono i sintomi del colon irritabile e provocano disturbi gastrointestinali. Oltre a diarrea, stitichezza e meteorismo, la perdita di regolarità intestinale ha un impatto negativo sulla qualità della vita quotidiana. Non sono poche le ansie e le tensioni che derivano da una scarsa motilità intestinale o da un continuo stimolo all’evacuazione. Scegliere gli alimenti giusti comporta tuttavia un minimo di cura perché ve ne sono alcuni che più di altri scatenano fastidiose reazioni intestinali. Secondo esperti nutrizionisti ecco quale frutta può mangiare chi soffre di reflusso gastroesofageo e di colon irritabile e quali cibi evitare.
Anche chi non ha una specifica intolleranza nei riguardi di alcuni alimenti dovrebbe evitare quelli che più difficilmente il nostro intestino digerisce e assorbe. E certamente non rappresenta una novità che siano in particolare il latte e i latticini a scatenare disturbi e sintomi tipici della colite nei soggetti più sensibili. Non a caso proprio questi formaggi che mangiamo più spesso fermentano nell’intestino e infiammano il colon causando gonfiore addominale. Al contrario, sono questi i 5 formaggi più magri che possono mangiare i diabetici, gli intolleranti al lattosio e chi ha il colesterolo alto. Pertanto invece di allontanare dal piatto una preziosa fonte di vitamine e proteine nobili si conferma più salutare un’opportuna informazione in merito.
Proprio questi formaggi che mangiamo più spesso fermentano nell’intestino e infiammano il colon causando gonfiore addominale
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Tuttavia è innegabile che in presenza di valori troppo alti di colesterolo LDL sono i prodotti caseari a salire per primi sul banco degli imputati. Quando invece non sono i formaggi ad alzare il colesterolo ma questi 5 killer di cuore e cervello. In particolare per limitare l’evenienza di fermentazione bisogna consumare con molta moderazione i latticini con più alto contenuto di specifici carboidrati. Comunemente si indicano con l’acronimo FODMAP e includono monosaccaridi, oligosaccaridi, disaccaridi e polioli difficilmente da digerire e assimilare. In caso di disturbi gastrointestinali si devono privilegiare pertanto i formaggi più stagionati a pasta dura o molto dura come caciocavallo, grana padano e pecorino.
Di contro le mozzarelle, i fiocchi di latte, la ricotta, il formaggio di capra o la crescenza contengono da 1,5 a 4 grammi di lattosio. Anche in assenza di intolleranza al lattosio bisogna diradarne il consumo perché questi latticini rientrano nella categoria degli alimenti FODMAP. Infatti il lattosio contiene zuccheri che l’intestino non assorbe completamente e che fa fatica a digerire provocando gonfiore. Alcune recenti ricerche hanno inoltre confermato che esiste una stretta relazione fra le coliche dei neonati e l’alimentazione delle madri. Ne consegue che durante i mesi dell’allattamento si riduce sensibilmente il fenomeno delle coliche gassose se si adotta un regime dietetico con meno carboidrati FODMAP.