Proposta shock, una tazzina di caffè a 2 euro altrimenti saltano i conti

Barista che prepara una tazza di caffè-Foto da imagoeconomica

Il prezzo della tazzina del caffè ha raggiunto prezzi mai visti. Così fa scalpore una proposta di portare la tazzina del caffè ad almeno 1,5 euro.

In Sicilia, ad Alia, un piccolo paese in provincia di Palermo, c’è un bar che propone il caffè a 30 centesimi. Una cifra irrisoria se si pensa che nel resto d’Italia i prezzi della tazzina superano ormai ovunque l’euro. Ma come fa un bar a vendere il caffè a così poco? E soprattutto, quanto guadagna su ogni tazzina? Per rispondere a queste domande bisogna analizzare i costi e i ricavi di un esercizio che offre il servizio di caffetteria.

Quanto guadagna un bar su una tazzina di caffè

Il guadagno di un bar su una tazzina di caffè dipende da diversi fattori, tra cui la qualità del prodotto, il consumo medio giornaliero, il prezzo di vendita e le spese fisse e variabili. A fine 2020 la Confcommercio di Bergamo fece un calcolo e stimò che mediamente un barista guadagnasse circa 8 centesimi a tazzina. Ma dal 2020 ad oggi c’è stato un forte di rincaro di energia e materie prime. Ecco spiegato perché il prezzo della tazzina è lievitato

A pesare sul costo per la preparazione di un caffè ci sono moltissimi componenti. Si parte dal costo della materia prima ovvero la spesa per il caffè in grani. A questo si aggiungono i costi di acquisto e manutenzione della macchina del caffè, l’energia elettrica, l’acqua, lo zucchero, i bicchierini e le palette. Inoltre occorre considerare anche le spese fisse del bar come l’affitto, le utenze, le tasse, gli stipendi e le assicurazioni. Quindi, un bar che vende il caffè a 30 centesimi non può guadagnare nulla, anzi va in perdita.

Proposta shock, una tazzina di caffè dovrebbe costare almeno 1,5 euro

Quindi quanto dovrebbe costare una tazzina di caffè? Almeno 1,5 euro, meglio se due euro. Ne sono convinti Andrej Godina, dottore in Scienza, tecnologia ed economia nell’Industria del Caffè e Mauro Illiano, noto assaggiatore. Questo perché il caffè è una materia prima che ha un valore e una storia che vanno rispettati e valorizzati. Ai prezzi attuali, un barista ha risicatissimi margini di profitto.

Aumentare il prezzo a 1,5 euro permetterebbe ai baristi di offrire un servizio migliore e più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Inoltre, con un prezzo più alto si potrebbero usare caffè di qualità superiore. La differenza di mezzo euro sulla tazzina dipenderebbe dalla qualità del caffè. Ecco come nasce la proposta shock, una tazzina fatta con un caffè di alta qualità dovrebbe costare 2 euro, per avere un margine di profitto adeguato.

Quanto costa berlo a casa

Se si vuole risparmiare sul caffè, la soluzione più economica è quella di prepararlo a casa, usando la classica moka o la macchina del caffè. In questo caso il costo medio di una tazzina di caffè fatto con la moka è di 0,07 euro, usando il caffè macinato. Se si usa la macchina del caffè, il costo sale a 0,10 euro se si usa il caffè macinato e a 0,25 euro se si usano le cialde. Il costo più alto si ha se si usano le capsule, che portano il prezzo medio a 0,38 euro per tazzina. Ovviamente, il costo varia anche in base alla qualità del caffè e alla marca delle cialde o delle capsule. Il segreto per preparare un caffè con la moka cremoso come al bar lo rivela un metodo scientifico che viene dall’Inghilterra.

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