La caraffa filtrante potrebbe essere un’ottima scelta per risparmiare sull’acqua da bere.
Non dovremmo più caricare confezioni pesanti e spendere del denaro settimanale per acquistare bottiglie in plastica. Anche l’ambiente ne gioverebbe.
Ma come funziona la caraffa e quali potrebbero essere gli svantaggi nell’utilizzarla?
Pro e contro della caraffa filtrante e perché potrebbe fare male
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Ci sarà capitato di vedere delle brocche capaci di filtrare l’acqua corrente.
La funzione del filtro può essere quella di migliorare le proprietà organolettiche dell’acqua ma non di renderla potabile quando non lo è.
Molti sostengono che l’efficacia di queste caraffe per quanto riguarda l’eliminazione di sostanze nocive non sia adeguata.
Esistono sicuramente dei prodotti di qualità migliore di altri che possono ridurre la durezza dell’acqua ma ovviamente devono essere effettuate le giuste manutenzioni.
In queste brocche sono presenti dei filtri. L’acqua potabile deve essere versata dalla parte superiore e fatta scorrere su questi filtri. Nella parte bassa della caraffa verrà raccolta l’acqua depurata che potrà essere bevuta.
I filtri possono essere di due tipi: a carboni attivi o a scambio ionico.
Nel primo caso i carboni attivi assorbiranno le sostanze nocive. Nei sistemi a scambio ionico invece sono presenti delle resine che trasformerebbero queste sostanze con elementi non dannosi.
Sembrerebbe che i carboni attivi potrebbero bloccare anche sostanze positive per l’organismo. I filtri a scambio ionico possono agire sugli ioni positivi o negativi. Esistono anche quelli misti. Non potendo agire su tutte le sostanze, è obbligatoria l’indicazione degli elementi sui quali sarebbero in grado di incidere.
Nessun sistema filtrante delle caraffe può eliminare eventuali batteri. Considerando che dovremmo bere almeno due litri d’acqua al giorno, è opportuno che sia un’acqua con spiccate qualità nutritive.
Come si è espresso il Ministero della Salute
I pro e contro della caraffa filtrante sono stati valutati anche dal Ministero. In una nota tecnica allegata al Decreto n. 25/2012 gli esperti hanno evidenziato che l’unica funzione emersa sia quella di rendere più gradevole il sapore dell’acqua.
Ridurrebbero la quantità di cloro e sali minerali ma non migliorerebbero l’impatto sulla salute. Addirittura l’acqua potrebbe venire privata delle sostanze nutritive utili al nostro organismo. Inoltre la manutenzione dovrebbe essere costante ed attenta. In mancanza si rischierebbe addirittura di rendere l’acqua dannosa.
Il regolamento relativo all’uso di impianti di filtrazione dell’acqua destinata al consumo umano stabilisce che debbano essere commercializzati prodotti sicuri. Ciò significa che produttori e distributori devono assicurare le prestazioni dichiarate per tutta la durata della vita della brocca. Devono inoltre fornire una corretta e chiara informazione sulle modalità di utilizzo ed indicare le finalità dell’apparecchio.
Le associazioni a tutela dei consumatori sembrerebbero più orientate a promuovere il consumo dell’acqua corrente piuttosto che filtrata.
Resta ad ognuno di noi l’ardua sentenza.
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