Prima di tremori e movimenti rallentati questo sintomo spesso ignorato potrebbe essere un campanello d’allarme della malattia di Parkinson

Parkinson

Purtroppo non esistono farmaci in grado di curare il Parkinson. Ma diagnosticare il morbo il prima possibile è comunque importante: è infatti possibile intervenire subito per rallentare l’avanzare della malattia. Ma allora quali sono i campanelli d’allarme a cui fare attenzione?

I sintomi della malattia

Talvolta il nostro organismo ci invia dei segnali importanti, che però trascuriamo. Eppure vale la pena parlarne col medico, soprattutto se i problemi sembrano inspiegabili e persistenti. Infatti alcuni sintomi possono aiutare i dottori a diagnosticare precocemente le malattie. Tuttavia, quando si tratta del morbo di Parkinson, è difficile identificare dei campanelli d’allarme. Purtroppo gli esperti riportano che la malattia inizia spesso in modo quasi impercettibile, oppure con sintomi simili ai problemi causati dall’invecchiamento. Inoltre i pochi indicatori di rischio richiedono esami molto costosi per essere individuati.

In seguito, con l’avanzare della malattia di Parkinson, compaiono:

  • tremori a riposo (generalmente in una delle mani);
  • rigidità dei muscoli;
  • lentezza dei movimenti e difficoltà a iniziarli;
  • problemi di equilibrio e di mantenimento della postura;
  • problemi del sonno;
  • difficoltà nella minzione e nella deglutizione;
  • stipsi;
  • perdita dell’olfatto;
  • demenza.

Questi sono alcuni dei sintomi del morbo di Parkinson. Non è detto che si manifestino sempre: in alcune persone, per esempio, non si sviluppa mai il tremore alle mani. Ma esiste anche un campanello d’allarme che potrebbe comparire prima dei segnali più evidenti. Vediamo cos’ha rivelato uno studio recente.

Prima di tremori e movimenti rallentati questo sintomo spesso ignorato potrebbe essere un campanello d’allarme della malattia di Parkinson

Un interessante risultato riguardo alla ricerca sul Parkinson viene dal Centro per la salute cerebrale dell’uomo dell’Università di Birmingham. Gli scienziati hanno recentemente pubblicato i risultati del loro studio sulla rivista “eClinicalMedicine”: i dati suggeriscono che gli incubi potrebbero essere un campanello d’allarme precoce dell’esordio della malattia di Parkinson. Infatti i sogni inquietanti sembrano comparire alcuni anni prima di altri sintomi, come i tremori, i movimenti rallentati e la rigidità dei muscoli. Gli scienziati sono arrivati a queste conclusioni osservando 3.800 uomini statunitensi per un periodo di 12 anni. I partecipanti allo studio che avevano riportato incubi frequenti avevano una probabilità ben due volte maggiore di ammalarsi di Parkinson rispetto agli altri.

Attenzione, però: gli autori dello studio affermano che sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati. Tuttavia i ricercatori raccomandano alle persone anziane che iniziano improvvisamente a fare brutti sogni di consultare un medico. Questo consiglio è valido soprattutto se gli incubi non hanno un fattore scatenante. Insomma, prima di tremori e movimenti rallentati occhio ai brutti sogni. Nel frattempo, anche la ricerca sulle terapie fa passi avanti: oltre ai farmaci anche poche ore alla settimana di determinate attività fisiche potrebbero aiutare a rallentare il Parkinson.

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