Nel Mondo il cambiamento climatico ci spinge a cambiare anche i nostri stili di vita. Se oggi si fa la spesa ogni giorno secondo le esigenze, ora bisogna allungare la prospettiva. Alcuni alimenti rischiano di mancare o di trovarli estremamente costosi sugli scaffali del supermercato fra qualche mese.
La crisi climatica coinvolge diverse parti del Mondo e si riflette anche nella nostra Italia. I dati che sentiamo per TV o dai giornali, ci portano ad una situazione al di fuori della normalità. In questo periodo invernale, la situazione dei fiumi, non è delle migliori. Si ha già a febbraio e marzo la stessa difficoltà, con cui ci si confrontava a luglio dello scorso anno. I fiumi si sono impoveriti e ciò che ne trae maggior danno per il momento, è l’agricoltura.
La situazione idrica in Italia
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Il grande fiume Po in alcuni tratti si è ridotto quasi a diventare un fiumiciattolo, senza parlare dei suoi affluenti. Eppure è proprio questa la fonte principale d’acqua per la coltivazione della terra nel Nord Italia. Se si pensa che la situazione possa essere di tipo passeggero, gli esperti invece dicono che si tratta di una condizione con cui confrontarsi anche nei prossimi anni. Tutto è legato al cambiamento climatico e all’aumento delle temperature.
Già nel 2022 in Piemonte i fiumi hanno avuto un calo di portata in media del 50% e in Lombardia si sono dimezzate le riserve idriche. Il 2023 non si presenta meglio. Gli inglesi prevedono un aumento globale della temperatura rispetto allo scorso anno di almeno 1 grado. A questo si aggiunga che a causa della guerra fra Ucraina e Russia, molte centrali a carbone hanno ripreso a funzionare.
Prezzi degli alimenti alle stelle. Quali comprare e che potrebbero mancare
In questa situazione che si presenta difficile soprattutto per l’agricoltura, è prevedibile che alcuni alimenti potrebbero aumentare significativamente di prezzo. Meglio allora farne una piccola scorta subito, ora che i prezzi sono ancora stabili.
Fra questi alimenti troviamo l’acqua stessa. Per chi è abituato a bere acqua in bottiglia, questa potrebbe essere l’occasione di comprarne un po’. Anche nel caso in cui non dovesse mancare, forse ci sarà un aumento di prezzo, per la forte domanda d’acqua in un momento in cui si parlerà di crisi idrica.
Due alimenti da tener sott’occhio: riso e mais
Un alimento che dipende molto dall’acqua è il riso. Anche di questo alimento è prevedibile l’aumento dei prezzi. Infatti tra marzo e maggio si fa la semina del riso e poi le risaie si riempiono d’acqua per la crescita fino al mese di settembre e ottobre quando si miete. Un ciclo che si svolge proprio quando l’acqua potrebbe essere non disponibile, visto che già ora è ridotta. Il riso potrebbe rivelarsi così un bene prezioso, e potrebbe aumentare di prezzo.
Prezzi degli alimenti alle stelle. Quali comprare e fare scorta perché possono costare di più. Fra questi anche il mais è un cereale che ha bisogno di molta acqua per crescere. Così popcorn, gallette e fiocchi di mais potrebbero costare di più, come anche qualche bevanda alcolica.
Si tenga presente che 1 kg di patate per crescere ha bisogno di circa 500 litri d’acqua, e potrebbero bastare le piogge normali per soddisfare questo bisogno. Per 1 kg di grano il fabbisogno aumenta a circa 900 litri d’acqua. Con 1 kg di mais arriviamo ai 1.400 litri e per 1 kg di riso avremo bisogno di circa 1.900 litri d’acqua.
Verdure che richiedono tanta acqua e altre poca
Tra le verdure che potremmo trovare al supermercato con i prezzi aumenti, vi sono le zucchine, la lattuga, i peperoni, i cetrioli e il sedano. Sono verdure in genere che richiedono sempre un terreno non asciutto. Le zucchine e la lattuga amano lo strato superiore sempre umido, ad esempio. Una richiesta che potrebbe costare cara.
I prodotti della terra che crescono senza molta acqua sono invece le patate, i legumi e le verze. A questi in genere è sufficiente l’acqua piovana.
La carne e i prodotti caseari
Anche la carne dal beccaio potrebbe aumentare notevolmente di prezzo. Basta pensare che il 70% dell’acqua mondiale si utilizza in agricoltura e nell’allevamento del bestiame. La metà dell’acqua utilizzata per l’agricoltura, in molti paesi industrializzati, serve per far crescere il foraggio destinato agli animali. Di conseguenza anche i prodotti caseari come il latte, le mozzarelle e i formaggi potrebbero essere soggetti ad un aumento di prezzo.