Prevista la prescrizione quinquennale della tassa rifiuti. Approfondiamo l’argomento.
Se si riceve una cartella esattoriale o un’intimazione di pagamento per la riscossione della tassa sui rifiuti, si deve sapere che la prescrizione del diritto di credito è breve. Cioè, opera la prescrizione quinquennale. La tassa rifiuti, variamente chiamata, cioè Tari o la Tarsu, è una tassa che si paga al Comune dove è collocato l’immobile di proprietà. Quindi, se la notifica dell’atto viene eseguita decorsi i 5 anni, il tributo non è più dovuto e il debito si estingue.
Cosa è questa tassa
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Si tratta di un tributo che serve a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. I soggetti tenuti a corrisponderla sono coloro che possiedono o detengono, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti. Ai fini del pagamento dell’imposta rileva soltanto la semplice potenzialità a produrre rifiuti non già la produzione effettiva di essi. Sussiste, infatti, sul punto, una presunzione di imponibilità. Il soggetto tenuto al pagamento, semmai, potrà dare prova del contrario, dimostrando l’inidoneità del locale o dell’area a generare rifiuti. Sono, invece, escluse le aree scoperte pertinenziali o accessorie e le aree comuni condominiali.
E’ il Comune a determinare, con delibera consiliare, la propria tariffa per ciascun anno, distinguendo le utenze domestiche da quelle non domestiche. Sono, tuttavia, previste, a livello statale alcune riduzioni ed esenzioni. Si pensi a quella fino al 40% nelle zone in cui non è effettuata la raccolta o del 20% nei casi di protratta interruzione del servizio di raccolta. Inoltre, ogni Comune può introdurre altre esenzioni o riduzioni facoltative.
Prescrizione quinquennale della tassa rifiuti
Come anticipato, la tassa sui rifiuti è soggetta al termine di prescrizione breve, di cinque anni. Non si applica a questo tributo il termine di prescrizione ordinario decennale, perché essa costituisce il corrispettivo da pagare per il servizio periodico di raccolta e smaltimento rifiuti svolto dall’amministrazione comunale. E’ quanto ribadito recentemente dalla Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate la quale insisteva sull’operatività della prescrizione decennale.
La ragione addotta dalla Cassazione è che siffatti tributi locali hanno carattere periodico o di durata, perciò sottoposti alla prescrizione di 5 anni. Il termine di prescrizione inizia a decorrere dall’anno successivo a quello in cui il pagamento sarebbe dovuto avvenire. In un solo caso, però, la Tari può prescriversi in dieci anni. Ciò accade quando il contribuente ha proposto ricorso avverso l’avviso di accertamento o la cartella di pagamento ed ha perso la causa. In questo caso, la prescrizione si estende nella sua durata, perché il titolo del credito non si fonda più sull’originaria imposta locale ma sulla sentenza di condanna nel frattempo intervenuta.