Utilizzare i contributi versati per andare in pensione è la prassi nel sistema previdenziale italiano. L’ammontare dei contributi oltre ad essere determinante per maturare un diritto ad andare in pensione, lo è anche per l’importo dell’assegno. Il lavoratore deve utilizzare tutta la contribuzione versata perché solo così riuscirà a prendere un assegno più alto ed effettivamente spettante. Bisogna raggruppare tutti i contributi versati nella vita lavorativa, anche quelli che non sono stati versati all’INPS. Molte volte al lavoratore però, è richiesto un versamento aggiuntivo. Ma l’INPS offre strumenti utili ad unire i contributi senza pagare niente.
Prenderanno una pensione più alta e senza pagare nulla i lavoratori che hanno questi contributi versati prima del 2010 e presentano questa domanda all’INPS anche adesso
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Il riscatto dei contributi o la ricongiunzione, sono strumenti utili a raggruppare all’INPS tutti i contributi versati in altre gestioni previdenziali. Ma si tratta di strumenti che sono onerosi. Al lavoratore spesso è richiesto un onere da versare che è tanto più elevato quanti più sono gli anni da trasferire all’INPS.
In pratica, occorre pagare due volte per lo stesso periodo di lavoro, perché al versamento già effettuato a suo tempo bisogna aggiungere il versamento dell’onere di riscatto o ricongiunzione. Proprio il corrispettivo da pagare, non di rado spinge i lavoratori a lasciare perdere. Soprattutto se i contributi versati all’INPS sono sufficienti per il diritto ad una pensione, quelli al di fuori vengono lasciati sospesi. In gergo si chiamano contributi silenti, ovvero contributi che pur se versati non si trasformano in pensione. Rimangono in pratica, nelle casse dello Stato senza essere restituiti a chi li ha versati sotto forma di rendita.
Cosa offre il sistema per non spendere soldi per utilizzare tutta la contribuzione
Una misura di cui pochi sono a conoscenza e che pochi suggeriscono di utilizzare, anche colpevolmente se si tratta di patronati e professionisti del settore è la costituzione della posizione assicurativa. Si tratta di una misura che è perfettamente alternativa a cumulo e ricongiunzioni per esempio. La costituzione della posizione assicurativa può essere sfruttata per i versamenti nelle gestioni pubbliche sopraggiunti prima del mese di luglio del 2010. Non sono pochi i lavoratori che durante la carriera sono passati dalla gestione privata a quella pubblica e viceversa. Soprattutto le donne con carriere discontinue e difficoltà a completare i contributi necessari. In questo caso si trovano con versamenti in tutte e due le gestioni. Se il rapporto nella gestione pubblica risulta cessato prima del mese di luglio 2010, tutti i periodi possono essere trasferiti alla gestione privata gratuitamente tramite la CPA.
Il lavoratore che ha versato nella gestione pubblica per brevi periodi di lavoro al Comune, alla Regione o ad altra amministrazione, deve presentare istanza all’INPS. Servono le credenziali di accesso ai servizi telematici dell’Istituto per fare tutto in autonomia. In alternativa il lavoratore può trovare assistenza da un patronato. L’area di interesse sul sito dell’INPS è quella relativa alla gestione dipendenti pubblici.
La costituzione della posizione assicurativa è uno strumento utile per valorizzare soprattutto brevi periodi di contribuzione lontani nel tempo. Una volta trasferiti all’INPS questi periodi diventeranno parte integrante dell’ammontare della pensione e saranno calcolati con le regole dell’INPS e non per quota come accade con il cumulo per esempio. In pratica, diventeranno pari a tutti gli altri contributi e i lavoratori prenderanno una pensione più alta.
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