I lavoratori che hanno una carriera superiore ai 30 anni in genere hanno diverse opportunità per andare in pensione anche nel 2022 e prima dei 67 anni. Se è vero che 20 anni di contributi è la soglia minima per accedere alla pensione di vecchiaia, è altrettanto vero che con una carriera di più di 30 anni di contribuzione versata si aprono diverse porte per andare in pensione. Non tutti però hanno la fortuna di avere racimolato una carriera così lunga.
Ci sono casi infatti di carriere che superano i 20 anni ma non arrivano ai 30. Eppure questi lavoratori alcune opportunità le hanno. Con carriere superiori ai 20 anni di contributi ma inferiore ai 30, i lavoratori potranno sfruttare alcune vie di pensionamento anche nel 2022 e nel 2023.
Prenderà la pensione dall’INPS il lavoratore con 25 anni di contributi anche a 64 anni sia nel 2022 che nei prossimi anni
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Accederà alla pensione di vecchiaia il lavoratore con 20 anni di contributi. Questo però al raggiungimento dei 67 anni di età. C’è però una possibilità anche a 64 anni. Anche nel 2022 e nel 2023 i lavoratori che hanno superato i 20 anni di contributi a 64 anni possono lasciare il lavoro con la cosiddetta pensione anticipata contributiva. Con questa misura nel 2022 potranno uscire tutti coloro i quali hanno iniziato a lavorare dopo la fine del 1995. Infatti la misura si chiama pensione anticipata contributiva proprio perché si riferisce a soggetti che non hanno alcun versamento nel sistema previdenziale prima della riforma Dini.
Come uscire a 64 anni con 25, 26 o 27 anni di contributi
Prenderà la pensione dall’INPS chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, e magari ha avuto la fortuna di avere un lavoro continuo e costante. Infatti chi ha avuto questa fortuna si trova nel 2022 con 27 anni di contributi (ma vanno bene anche 25 o 26 anni) totalmente nel sistema contributivo. In questo caso anche un lavoratore nato nel 1958 potrà accedere alla pensione anticipata contributiva senza penalizzazione alcuna. Non essendoci anni di lavoro retributivi la pensione sarà neutra di penalizzazioni.
Questo ad esclusione del coefficiente di trasformazione più penalizzante utilizzato per via dell’uscita ad età più giovane. Infatti nel sistema previdenziale i coefficienti sono quei parametri che trasformano il montante dei contributi in pensione. Ed è un sistema che funziona in maniera inversamente proporzionale all’età di uscita. In parole povere uscire a 67 anni fa prendere una pensione più alta rispetto ad una uscita a 64 anni con la stessa carriera contributiva.
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