Prenderà 780 euro al mese la vedova che presenta questa nuova dichiarazione all’INPS

reddito di cittadinanza

Ci sono misure e prestazioni dedicate a chi perde un proprio caro. Alcune di queste non sono al reddito. Altre invece sono commisurate proprio alla situazione reddituale del superstite, soprattutto se è il coniuge. E ci sono altre misure collegate all’ISEE. La perdita di un caro incide inevitabilmente sull’ISEE per due ragioni. Una legata alla struttura dell’indicatore, l’altra invece collegata al reddito e ai patrimoni del nucleo familiare.

Prenderà 780 euro al mese la vedova che presenta questa nuova dichiarazione all’INPS

Alla morte del marito oltre alle conseguenze affettive, una vedova potrebbe trovare non poche difficoltà economiche. Soprattutto se il reddito del nucleo familiare dipendeva dal defunto. A maggior ragione se si pensa a una coppia giovane, con casa in affitto e redditi non certo alti. Niente pensione di reversibilità, niente pensione indiretta e niente aiuti direttamente collegati al decesso del proprio caro. E allora l’unica via è quella del reddito di cittadinanza. Una misura non certo marginale, dal momento che per un single che vive in una casa in affitto, arriva ad erogare fino a 780 euro al mese. Ma occorre fare una cosa per poter rientrare tra i beneficiari del reddito di cittadinanza. Occorre cambiare l’anno di riferimento dell’ISEE.

Perché togliere il defunto dall’ISEE

L’ISEE è necessario per poter percepire il reddito di cittadinanza. Ed occorre averne uno in corso di validità. Quello del 2021 è scaduto lo scorso 31 dicembre ed era riferito al 2019. Dal primo gennaio occorreva presentare la nuova dichiarazione sostitutiva unica per ottenere l’ISEE 2022 riferito ai redditi del 2020. E in questi redditi rientravano anche quelli del marito poi deceduto. L’ISEE in pratica si trova disallineato con l’anno di presentazione della domanda di reddito di cittadinanza. E per una vedova è un evidente problema. L’assenza del reddito del marito ormai defunto insieme all’assenza di prestazioni per i superstiti, mettono in difficoltà la superstite. Una soluzione però esiste. Con casa in affitto e zero redditi, prenderà 780 euro al mese la vedova, nel momento che presenta una nuova dichiarazione all’INPS.

Si tratta della DSU che serve per richiedere l’ISEE corrente. In pratica, prima bisogna richiedere l’ISEE ordinario, quello con dentro i redditi del defunto e riferiti all’anno 2020. Una volta ottenuta la certificazione ISEE classica, si può intervenire con una nuova DSU, senza il marito e senza i redditi. Ottenendo così l’ISEE corrente, che mette in luce la situazione economica di una persona o di una famiglia, al momento delle presentazione e non riferita ai due anni precedenti. E dopo aver ricevuto l’attestazione, ecco che si può passare a presentare domanda di reddito di cittadinanza, arrivando a prendere la cifra massima consentita ai singoli, cioè 780 euro.

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