Giovedì 29 giugno 2023 sarà una giornata cruciale per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. Perché con il via libera definitivo del Decreto Lavoro, atteso proprio per domani a Montecitorio, il passaggio dal reddito di cittadinanza al reddito di inclusione sarà definito con assoluta certezza. Dopo i correttivi al Decreto, che il Senato ha ratificato, il testo arriva alla Camera per la definitiva approvazione. Prenderà 780 euro al mese con il nuovo reddito di cittadinanza anche chi si triva in questa condizione. Vediamo di cosa si tratta.
Emergono molte novità sulla misura, che, contrariamente a quello che si pensava, per qualcuno sarà migliore della precedente. Anche perché, collegata alle politiche attive sul lavoro, la nuova misura potrebbe essere appannaggio di famiglie dove ci sono componenti che svolgono alcune tipologie di lavoro.
Prenderà 780 euro al mese con il nuovo reddito di cittadinanza anche chi già lavora con nuovi requisiti
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Chi ha preso il reddito di cittadinanza in questi anni si sarà reso subito conto che lavorare, soprattutto se si trattava di lavori saltuari e discontinui, era controproducente. Perché il reddito da lavoro percepito da un componente della famiglia beneficiaria del sussidio, finiva con il ridurre l’importo dello stesso sussidio percepito. Con la nuova misura, dopo i correttivi di Palazzo Madama, tutto cambia. Prenderà 780 euro al mese con il nuovo reddito di cittadinanza quindi anche chi già lavora?
E con l’addio al reddito di cittadinanza, adesso gli interessati dovranno iniziare a fare i conti con l’assegno di inclusione. La nuova misura che da gennaio prenderà il posto del reddito di cittadinanza, sarà indirizzata ai nuclei familiari con disabili, minori e over 60. Se uno o più componenti il nucleo familiare avviano un’attività di lavoro durante il periodo del beneficio del reddito di inclusione, al contrario di prima le conseguenze potrebbero non essere gravi. Infatti pare che sia stato deciso che fino a 3.000 euro di reddito percepito da questo lavoro, tale reddito non concorre alla determinazione del beneficio economico.Significa che non andrà ad incidere sul calcolo dell’assegno di inclusione spettante. Invece per il reddito di cittadinanza anche 100 euro di reddito da lavoro incideva in negativo sugli importi del sussidio.
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Assegno di inclusione pari a 500 al mese con l’aggiunta di massimo 280 euro al mese di ristoro per l’affitto pagato per chi vive in una casa con un contratto di locazione registrato. Scende a 180 euro il sostegno per l’affitto, per nuclei familiari composti da soli over 67. Ma sale da 500 a 630 euro il beneficio economico di integrazione reddituale per queste famiglie. Il nuovo reddito di inclusione sarà valido per 18 mesi e rinnovabile di volta in volta per 12 mesi con un mese di pausa tra un rinnovo e l’altro.
Per avere diritto alla nuova misura, servirà un ISEE non più alto di 9.360 euro e un reddito familiare non oltre la soglia di 6.000 euro. Con la chiusura dei lavori sul decreto attesa per domani quindi, la misura partirà ufficialmente, anche se come sempre ci sarà da attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore. Attese anche novità per il Supporto formazione e lavoro, la misura parallela al reddito di cittadinanza che dovrebbe vedere i natali già a settembre e che riguarda i nuclei familiari formati esclusivamente da soggetti tra i 18 ed i 60 anni non ancora compiuti. Parliamo di quelle famiglie il cui reddito di cittadinanza cesserà con la ricarica di luglio.