Povero per ingredienti ma ricco di gusto, lo sfincione palermitano è il protagonista della festa dell’Immacolata

sfincione palermitano

Insieme agli anelletti al forno (qui la ricetta), al baccalà, ai mustazzoli, questa pasta lievitata condita fa parte delle preparazioni tradizionali sicule. E tipiche delle festività natalizie.

Ecco perché pur povero di ingredienti, ma ricco di gusto, lo sfincione palermitano è il protagonista dalla festa dell’Immacolata. O meglio, a cominciare dalla festa dell’8 dicembre.

La storia dello sfincione

La parola probabilmente deriva dal latino “spongia”, ossi spugna, in quanto richiama la consistenza di questa pasta lievitata. Si crede sia stata inventata dagli arabi e rivisitata, più in là nel tempo, dalle suore del monastero di San Vito.

È il pane condito dei giorni di festa che, di fatto, è uno street food tutto l’anno. Per tradizione, poi, lo ritroviamo sulle tavole palermitane in particolare nelle vigilie dell’Immacolata, di Natale e dell’Epifania.

Passiamo a fare la spesa

Ecco gli ingredienti:

a) 800 grammi di farina tipo 0;

b) 400 ml di acqua tiepida;

c) 100 ml di olio evo;

d) 16 grammi di lievito di birra;

e) 16 grammi di sale;

f) 10 grammi di zucchero.

Ingredienti per il condimento:

a) 400 grammi di pelati di pomodoro

b) 180 grammi di caciocavallo fresco

c) una cipolla bianca;

d) 1/2 bicchiere di olio evo;

e) qualche acciuga sott’olio;

f) pangrattato, origano, sale e pepe, quanto basta.

Cominciamo con il preparare l’impasto dello sfincione palermitano

Partiamo col setacciare la farina. Possiamo anche pensare di scegliere un mix di farine: metà farina di tipo 0 e metà farina rimacinata. Facciamo sciogliere il lievito di birra in un bicchierino di acqua tiepida.

Ora disponiamo la/le farina/e sulla spianatoia, ed aggiungiamo il lievito sciolto e lo zucchero. A seguire inglobiamo, poco per volta, l’acqua e continuiamo ad impastare.

Nello stesso modo, procedendo a piccole dosi, aggiungiamo l’olio e il sale e lavoriamo con le mani al fine di rendere l’impasto liscio, morbido ed elastico.

Rigiriamo l’impasto, formiamo una pagnotta che infarineremo e trasferiremo in una ciotola capiente. Ora la copriamo con un canovaccio umido e lasciamo riposare in ambiente caldo, per circa tre ore.

Pronti per infornare lo sfincione, dopo aver preparato il condimento

Nel frattempo, prepareremo il condimento. In una pentola con dell’olio caldo, facciamo dapprima appassire la cipolla finemente tagliata. Poi aggiungiamo i pelati e facciamo cuocere per un’ora circa. Aggiustiamo di sale e di pepe.

Intanto, dopo che la pagnotta avrà raddoppiato il suo volume, oliamo e infariniamo una teglia da forno. Stendiamo la pasta ad uno spessore di 1 cm, aiutandoci con le dita unte di olio.

A questo punto passiamo a condire lo sfincione. Affondiamo delicatamente nella pasta i cubetti di caciocavallo, disponiamo i pezzettini di acciuga e distribuiamo il sugo di pomodoro, il pangrattato e l’origano. Un filo d’olio in superficie e facciamo lievitare ancora per un’altra ora.

Inforniamo a 200° per circa trenta minuti.

Nulla da eccepire: povero di ingredienti ma ricco di gusto, lo sfincione palermitano è il protagonista della festa dell’Immacolata. E di tutti i giorni dell’anno in cui ci verrà voglia di mangiare questa bontà.

 

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