È noto come l’assicurazione sia un contratto per il quale l’assicuratore garantisce di pagare i danni di un incidente, a patto che l’assicurato versi un premio periodico. Il codice civile distingue tra assicurazione sulla vita e assicurazione contro i danni. I nostri oggetti e la nostra integrità fisica sono, purtroppo, tutti i giorni esposti a dei rischi. Per evitare che eventi dannosi e imprevisti possono coglierci impreparati, facendoci trovare in situazioni davvero difficili, può essere importante stipulare un’assicurazione.
Il contratto di assicurazione prevede tutta una serie di clausole e di obblighi sia per l’assicuratore che per l’assicurato. Ad esempio in caso di incidente, la giurisprudenza ha spiegato che l’assicurato deve fare molta attenzione ad adempiere ad alcuni obblighi formali. Infatti, se non fa attenzione rischia di perdere il risarcimento.
Il contratto
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Quando, poi purtroppo, si verifica un incidente dobbiamo farci trovare preparati. Dobbiamo conoscere, ad esempio, quali sono i modi migliori per dare prova all’assicurazione che il fatto dannoso è davvero avvenuto. Altrimenti l’assicurazione potrebbe contestare la veridicità di quanto affermiamo e portarci in un lungo e lento giudizio, che ci farà perdere tempo e soldi.
Non sempre questo comportamento dell’assicurazione, però, la ripaga. Infatti, potremmo ottenere il quadruplo del risarcimento dall’assicurazione quando questa si comporta in modo scorretto in giudizio. È proprio quanto affermato dal Tribunale di Tivoli con la sentenza 2428 del 2015. Il caso era quello di una macchina che, lanciata ad alta velocità, investiva un ragazzo che attraversava senza utilizzare le strisce pedonali. Subito dietro un’altra automobile andava a sua volta a sbattere contro la prima.
Potremmo ottenere il quadruplo del risarcimento dall’assicurazione in caso di incidente o infortunio quando si comporta in questo modo scorretto nei confronti del cliente
La assicurazioni di entrambe le auto si rifiutavano di pagare i danni. Il Tribunale ha spiegato che in questi casi si configura la c.d. lite temeraria. La assicurazioni, infatti, non avevano elementi per negare la veridicità dei fatti e il risarcimento del danno. E pur consapevoli di questo fatto hanno, comunque, deciso di andare in giudizio. Un processo inutile fa perdere soldi pubblici e privati, tempo alla giustizia e alle parti coinvolte. Per questo il Tribunale di Tivoli ha condannato le assicurazioni, articolo 96 codice di procedura civile, a pagare un’ingente somma di denaro. In particolare, una cifra di quattro volte superiore alle spese dell’interno processo come misura sanzionatoria.
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