Pare siano già in tanti a seguire le regole della dieta chetogenica nella speranza di riattivare il metabolismo rallentato dalle cattive abitudini alimentari o dall’età. Si tratta di un regime alimentare che prometterebbe cali di peso intorno ai 2 chilogrammi a settimana. Il corpo verrebbe stimolato attraverso l’alimentazione per raggiungere uno stato di chetosi brucia grassi.
Si tratterebbe di ridurre drasticamente i carboidrati aumentando di contro proteine e grassi. Si avvierebbe così la produzione di corpi chetonici attraverso il processo brucia grassi innescato dalla mancanza di carboidrati.
Potremmo dire addio al metabolismo lento con questa dieta potenziata di tendenza per l’estate 2022 che dovrebbe far dimagrire anche in menopausa
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La chetogenica sembrerebbe una delle diete più seguite in Occidente. Propone una drastica riduzione dei carboidrati per fare in modo che il corpo attinga dalle riserve di grasso per trarre energia. Anche in menopausa è necessario seguire dei consigli alimentari per contrastare l’aumento di peso.
Per chi è abituato ad un regime alimentare tradizionale, questa dieta diventa troppo dura da seguire nel lungo periodo. Dunque, c’è stato un aggiornamento e potenziamento che ha portato alla Keto 2.0.
Il fatto che i carboidrati debbano essere ridotti rimane il fulcro dello stile chetogenico. Tuttavia, con questa rivisitazione si è arrivati ad una proposta più vicina alla dieta mediterranea. Dal 5% di carboidrati giornalieri si passa al 20%. Questa sembrerebbe una gran conquista, che consentirebbe di non vivere la dieta con troppe restrizioni che potrebbero danneggiare la costanza. Dunque, la giornata sarebbe scandita da 20% di carboidrati, 30% di proteine e il restante 50% di grassi.
Quali grassi sarebbero da preferire
La versione 2.0 propone di cambiare in parte l’origine dei grassi da assumere. Viene ridotta la quantità di carne in favore di pesce, avocado, olio di oliva e frutta secca.
Far virare le proposte alimentari verso cibi più naturali e proporre un’alimentazione meno carnivora andrebbe più incontro ai favori degli italiani. I grassi vegetali sarebbero anche più salutari perché contribuirebbero ad aumentare i valori del cosiddetto colesterolo buono HDL. Inoltre, gli omega 3 e omega 6 aiuterebbero a far diminuire i trigliceridi e ridurrebbero le infiammazioni.
Dunque, si dovrebbe prediligere il consumo di uova, pesce, noci, avocado, verdure in foglie, semi e olio d’oliva.
Resterebbero quasi banditi gli zuccheri, gli ortaggi a radice come carote, rape e patate ed ogni altro alimento ricco di carboidrati.
Bisogna fare sempre attenzione a non aumentare eccessivamente i carboidrati per non uscire dalla chetosi. Dunque, spaghetti e paste al forno piuttosto che fette di torta e pizze dovrebbero restare fuori dal nostro schema alimentare.
Solo così potremmo dire addio al metabolismo lento che ci attanaglia.
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