Spesso tra i banchi del supermercato si possono nascondere degli alleati insospettabili per la nostra salute. Infatti, l’alimentazione è uno degli strumenti più preziosi che abbiamo per mantenerci in forma. Però, anche se seguiamo una dieta corretta, c’è sempre qualcosa da imparare. Ad esempio, potremmo contrastare osteoporosi, iperglicemia e colesterolo grazie al topinambur. Allo stesso modo, esiste un altro ortaggio che potremmo inserire nella nostra dieta per approfittare dei benefici che questo potrebbe portare.
Un ortaggio speziato ma con poche calorie
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Basta assaggiare un piccolo pezzo di questo ortaggio per capire che ci troviamo di fronte ad un ingrediente speciale. Infatti, ha un sapore pungente, simile alla senape o allo zenzero. E in effetti si tratta proprio di una radice, il rafano. Si presenta come un lungo tubero bianco, che possiamo trovare tutto l’anno sui banchi del supermercato.
Nonostante il suo grande sapore, il rafano è ipocalorico, dal momento che 15 g apportano solo 7 calorie. Al suo interno però si nascondono tanti macronutrienti preziosi per la nostra salute.
Potremmo digerire meglio grazie a questo insolito ortaggio ricco di potassio, vitamina C e antiossidanti
Per prima cosa, il rafano contiene buone quantità di betacarotene, una proteina importante per favorire l’abbronzatura e precursore della vitamina A. Inoltre, in 15 g di rafano troveremmo ben 37 mg di potassio, seguito da buone quantità di calcio, fosforo e magnesio. Senza contare che nel rafano troviamo anche la vitamina C.
Grazie a questi e altri macronutrienti il rafano potrebbe favorire la diuresi e la digestione, arrivando a far aumentare l’appetito. In più, avrebbe un effetto antinfiammatorio, antiossidante e rilassante.
Allo stesso tempo, sarebbe meglio evitare di mangiare il rafano nelle fasi delicate della vita, come gravidanza, allattamento e prima dei 4 anni. Inoltre, potrebbe creare complicazioni in caso di malattie, infezioni o infiammazioni intestinali e problemi renali. In più, il rafano potrebbe entrare in contrasto con la levotiroxina. Dunque, in caso di dubbio è sempre meglio chiedere prima un consiglio al medico.
Come usare il rafano in cucina
Il sapore del rafano, pungente e fresco insieme, lo rende un accompagnamento perfetto a piatti dai sapori forti e corposi. Ad esempio, può smorzare e aggiungere spessore a un bollito di carne o a un arrosto di pesce. Proprio per questo, in alcune Regioni del nord Italia si usa la salsa cren, a base di rafano, sale, aceto bianco e zucchero. Nel sud Italia invece è alla base della rafanata di Aliano, una frittata speciale condita con rafano a crudo. Infatti, possiamo mangiare questa radice sia cotta che cruda. Per provarla a crudo, generalmente si preferisce grattugiarla per condire piatti a base di carne, pesce o insalate. Ricordiamo però che il rafano si ossida velocemente cambiando colore e dunque faremmo meglio a spremerci sopra un po’ di succo di limone. Oltretutto, quando si tratta di utilizzarlo nell’insalata, possiamo utilizzare anche le foglie fresche del rafano, che troviamo soprattutto in primavera.
Per cuocerlo, invece, possiamo usarne una piccola quantità per insaporire le vellutate di patate, ad esempio. Possiamo anche marinarlo, bollirlo o creare delle creme. Addirittura, possiamo usare piccole quantità di rafano essiccato (circa 2 grammi) per realizzare un infuso. Possiamo anche creare un’altra bevanda, un frullato o un estratto a base di rafano, carote, mele e sedano.
Per provarlo, però, possiamo semplicemente frullare il rafano crudo, per poi unire panna ed erba cipollina. Questo è un accompagnamento perfetto a delle patate al forno, che, se tagliate nel modo giusto, potranno essere extra croccanti. Altrimenti, possiamo dare un nuovo gusto alla nostra pasta al sugo con una semplice grattata di rafano a crudo.
Come risultato potremmo digerire meglio grazie a questo insolito ortaggio.