Siamo quasi tutti alle prese con gli aumenti dei prezzi che, ancora, sono ritornati, improvvisamente, a rovinarci l’estate. La benzina ha ripreso a salire, dopo il prezzo calmierato delle ultime settimane, e anche beni primari, come il pane, stanno subendo rincari. Con il problema di stipendi e pensioni che, invece, sono quasi immutabili, per non dire peggiorati. Ecco perché, magari, ci diamo da fare per trovare dei modi per integrare le entrate, da casa, gratis, con dei comodi lavori online. Eppure, a volte, potremmo avere tra le nostre stesse mura un tesoro, a nostra insaputa.
Faremmo bene a controllare con attenzione la nostra collezione di dischi
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Perché non sempre abbiamo la consapevolezza del valore degli oggetti che abbiamo in casa. Soprattutto se appartengono alla nostra gioventù. Facendo un errore non da poco, perché potrebbero valere una fortuna questi dischi e vinili di cantanti famosissimi che, magari, giacciono in cantina o soffitta. Infatti, il mercato del vinile sta crescendo e non di poco. Un ritorno al passato, visto che il settore discografico sembra fare il passo del gambero. Ovvero, andare avanti, guardando indietro. Addirittura, nel 2021, solo nel primo trimestre, il giro d’affari è cresciuto del 121%.
Si sa che, per chi li possiede, i dischi 33 giri in vinile rappresentano, prima di tutto, un patrimonio inestimabile a livello personale. Siamo attaccati a loro, magari legati a un ricordo della nostra gioventù o del primo amore. Eppure, oltre a quello sentimentale, i vinili potrebbero avere anche un valore economico e non da poco. Se, ad esempio, possedessimo il singolo “Love Me Do” dei Beatles, pubblicato nel 1962 dalla Parlophone, potremmo guadagnare quasi 15.000 euro. Chi ama David Bowie ed aveva acquistato, a suo tempo, l’album omonimo “David Bowie”, nella sua prima edizione britannica, ha quasi 7mila euro in casa.
Potrebbero valere una fortuna questi dischi e vinili di cantanti famosissimi che molti hanno in casa senza sapere di custodire un tesoro
“Yes” dei Pet Shop Boys, invece, datato 2009, nella sua Special Edition, vale 7.500 euro. Potevano mancare i Pink Floyd? Certo che no. Se abbiamo comprato, nel 1969, “Ummagumma”, abbiamo un disco che vale più di 13mila dollari. Se poi, amanti di Prince, abbiamo in casa “The Black Album”, ritirato dal cantante dopo poche settimane dall’uscita, nella versione originale, possediamo un tesoretto di 27.500 euro.
E tra i cantanti italiani? Idem, a partire dall’album “Contrasto” dei Pooh. Pubblicato in sole mille copie, chi ne possiede una ha in mano un vinile che vale sui 1.800 euro. La grande Mina è presente in questa particolare classifica con “Mina con voi”. Era un album promozionale e venne stampato, per questo motivo, in poche copie, con un valore che raggiunge anche i 2.500 euro. Quanto a Vasco Rossi, il suo “Ma cosa vuoi che sia una canzone”, primo disco del rocker, nella versione originale, ha un valore di mercato sopra i 2.000 euro.
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