Ogni mese porta per ciascun contribuente un adempimento fiscale da rispettare. A tale scopo l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei suoi contribuenti lo scadenzario fiscale da poter consultare mensilmente. Ad esempio entro il 31 gennaio 2022, per un’ampia fetta di contribuenti vi era il versamento del bollo auto e del superbollo. Per chi non rispetta le scadenze fiscali, sono previste sanzioni salate. Tuttavia potrebbe accadere che determinate vicende possano farci dimenticare degli adempimenti importanti. Soprattutto se si sta attraversando un momento difficile della nostra vita come la morte di un nostro congiunto. In queste situazioni affrontare tutte le incombenze successive alla perdita del de cuius non è semplice e alcune cose potrebbero sfuggire.
Come ad esempio si potrebbe scoprire solo dopo diversi anni l’esistenza di alcuni conti del defunto sui quali giacevano somme magari anche importanti. Purtroppo, anche se con fatica, è necessario andare avanti perché la legge non ammette giustificazioni. Bisognerà programmare tutte le scadenze che incombevano sul defunto e provvedervi per non rischiare sanzioni.
Potrebbero arrivare già prima dell’estate pesanti sanzioni a vedova ed eredi che non inviano questa dichiarazione entro il 31 maggio all’Agenzia delle Entrate
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Qualora il defunto era titolare di partita IVA, come tale obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi Persone Fisiche, ci saranno precisi obblighi sugli eredi. In sua sostituzione gli eredi saranno tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi del de cuius. Proprio come indicato nelle istruzioni per la compilazione Persone Fisiche 2021 dell’Agenzia delle Entrate. Per le persone decedute nel 2020 o entro il mese di febbraio 2021 gli eredi dovranno presentare la dichiarazione entro i termini ordinari. Ovvero quelli che avrebbe dovuto rispettare il de cuius se ancora vivente.
Mentre per coloro che sono deceduti successivamente gli eredi potranno presentarla telematicamente successivamente. Ovvero, per coloro che sono deceduti nel periodo compreso tra il 1°agosto 2021 e il 30 novembre 2021 i termini sono prorogati di 6 mesi. Quindi entro il 31 maggio 2022. Nei casi di omessa o ritardata presentazione si rischiamo sanzioni salate ai sensi del D. Lgs. n. 471/97. In particolare, in caso di omissione, si applica la sanzione amministrativa dal 120 al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di 250 euro. Se non sono dovute da 250 a 1.000 euro. Qualora la dichiarazione omessa sia presentata prima di qualunque attività d’accertamento, si applica la sanzione dal 60 al 120% dell’ammontare delle imposte dovute.
Ma con un minimo di euro 200. Se non sono dovute imposte la sanzione sarà da 150 a 500 euro. Pertanto è necessario non dimenticare questa data perché potrebbero arrivare già prima dell’estate pesanti sanzioni.
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