Secondo l’Istituto Superiore della Sanità la demenza di Alzheimer ha sempre un inizio molto subdolo. Si comincia ad avere qualche dimenticanza di troppo. Pian piano ci si dimentica di alcuni nomi e alcune cose, fino ad arrivare al punto di non riuscire più a riconoscere bene neanche i familiari. A tal proposito, ricordiamo che pur non potendo eliminare la malattia, è sempre opportuno mantenere la mente sempre allenata. D’altronde, esistono degli esercizi facili che tutti possono provare a fare.
In Italia si stimano più di 500 mila ammalati, soprattutto superata la soglia dei 60 anni. L’Alzheimer è la forma più diffusa di demenza senile ed è provocata da una graduale alterazione delle funzioni cerebrali che rendono sempre più difficile vivere la quotidianità. Questa malattia che interessa principalmente la sfera della memoria e delle funzioni cognitive si ripercuote inevitabilmente anche su altre sfere, come quella emotiva e motoria. A tal proposito, c’è un movimento, un gesto inconsapevole che potrebbe essere uno dei primi sintomi dell’Alzheimer, eppure in pochi ci fanno realmente caso.
Lo studio
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A dirlo sono i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston (negli Usa) che hanno analizzato i pazienti tramite alcuni aspetti della matematica dei frattali, impiegati per trovare un ordine in grandi masse di dati. I ricercatori hanno studiato l’ Fmar, ovvero la “regolazione dell’attività motoria frattale” su 178 adulti considerati “normali” da un punto di vista cognitivo. Valori misurabili soltanto con un actigrafo, uno strumento che il paziente indossa come un orologio. Sottoposti al monitoraggio per 15 giorni, i pazienti hanno poi svolto le loro attività quotidiane. In questo modo sono stati raccolti tutti i movimenti impercettibili e inconsapevoli di ogni paziente. Inoltre, diversi pazienti sono stati sottoposti anche un esame di imaging con la Pet ed altri controlli, al fine di verificare la presenza di “placche senili” nel cervello (tipiche dell’Alzheimer).
Potrebbe essere uno dei primi sintomi dell’Alzheimer, ecco a cosa stare più attenti
I risultati dello studio hanno fatto emergere una forte corrispondenza tra i dati raccolti dalla Fmar e il risultato dei marker che si sono registrati mediante altre analisi. Una relazione che si è registrata soprattutto per i pazienti donne. Dunque, secondo i ricercatori, alcuni movimenti inconsapevoli possono rivelare dei cambiamenti all’interno del nostro cervello anche molto prima rispetto alla malattia stessa. Tra questi movimenti inconsapevoli spicca la camminata rallentata che con buona probabilità potrebbe annunciare in anticipo l’arrivo dell’Alzheimer. A sostegno di questa tesi, anche un altro studio, italo-svedese. Svolto qualche anno fa e pubblicato su “Experimental Gerontology” che ha confermato un legame significativo tra i problemi cognitivi e una camminata rallentata. Inoltre, tra le spie della demenza c’è anche un atteggiamento molto sottovalutato.