Potrebbe bastare questa comunicazione per evitare multe da capogiro e punti della patente

Multe salate per chi non adempie a questa comunicazione

Molte infrazioni del Codice della Strada prevedono la sottrazione di punti dalla patente dell’automobilista che le ha compiute. Per questo, una volta arrivata la sanzione a casa, dobbiamo comunicare chi era alla guida. Se non effettuiamo la comunicazione, arriverà una multa salata anche per questa omissione (almeno 286 € per l’ art.126-bis del Codice della Strada).

Ma per quanto possa sembrare ironico, potremmo evitare questa ulteriore sanzione ed i punti anche se non comunichiamo letteralmente il nome del soggetto. In alcune specifiche situazioni, infatti, basterà far presente che non ricordiamo chi fosse alla guida. Spesso basta questa comunicazione per evitare multe da capogiro ed altre sgradevoli conseguenze.

Un precedente importante

Come si può immaginare questo metodo non costituisce semplicemente un’accorta e realistica soluzione per quanti oggettivamente non hanno memoria di chi fosse concretamente alla guida.  Ma questa motivazione è stata, prima di tutto, confermata dalla giurisprudenza, che l’ha in passato ritenuta condivisibile e lecita. Tra i vari casi, desta soprattutto attenzione il precedente costituito dall’Ordinanza 9555/2018.

In quella situazione, infatti, la Suprema Corte di Cassazione si è trovata a considerare il caso di un proprietario di autoveicolo che si era visto recapitare il verbale di accertamento dell’infrazione a considerevole distanza cronologica dall’epoca dell’ infrazione (erano passati più di 3 mesi). Di conseguenza la comunicazione rivolta al Comando Municipale sull’identità del conducente non aveva avuto come testo il nome ed il cognome della persona individuata. Ma aveva semplicemente ammesso che non si aveva memoria di chi potesse trovarsi alla guida quel giorno lontano. Infatti l’auto apparteneva al nucleo familiare, ed il suo utilizzo era materialmente condiviso dalla coniuge e dai figli del ricorrente.

Il Comando Municipale del Comune di Bari aveva giudicato l’obbligo di comunicazione non ottemperato. Per questo motivo aveva quindi elevato la relativa contravvenzione. Il proprietario di auto, rivolgendosi al Giudice di Pace, aveva invece portato la questione nell’ambito della giurisdizione civile.

Per sintetizzare il significato della vicenda giudiziaria, è importante sottolineare come la Corte di Cassazione abbia infine giudicato l’obbligo di comunicazione come correttamente assolto. Non sempre infatti è possibile avere piena consapevolezza di chi sia attualmente alla guida del veicolo che gode di un’assicurazione a nome del destinatario. Spetta al giudice nel caso concreto stabilire se le circostanze per le quali il proprietario del veicolo non ricordi il concreto guidatore siano giustificate o no.

Basta questa comunicazione per evitare multe da capogiro ed altre sgradevoli conseguenze

Se non fosse così, si verrebbe sanzionati per presunzione per un comportamento probabilmente non tenuto. Questa rientrerebbe in una lesione del diritto alla difesa. L’atteggiamento dell’automobilista ha avuto due conseguenze. In primo luogo, ha evitato la multa ex art. 126 bis del Codice della Strada per violazione della comunicazione. Ed in secondo luogo, ferma restando la sanzione pecuniaria, ha evitato l’ingiusta decurtazione di punti per chi rischiava di non aver commesso alcuna infrazione.

Bisogna sempre mantenere alta la guardia quando ci troviamo a che fare con questioni giudiziarie. Non a caso talvolta è proprio il nostro avvocato a dover risarcire le spese nei nostri confronti. Per quanto riguarda la circolazione stradale, poi, bisogna dimostrare sempre grande prudenza. Tra l’altro rischiano una stangata molti automobilisti con la riforma di alcuni articoli del Codice della Strada.

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