Le strade per andare in pensione anche se difficili a causa della Legge Fornero, sono davvero tante. Molte le misure che permettono il pensionamento. Ogni misura ha le sue regole e i suoi requisiti, perché cambiano contributi da versare ed età da raggiungere. Ci sono delle misure assai particolari, che prevedono alcune condizioni aggiuntive, ma che alla lunga possono servire davvero per anticipare la quiescenza anche di molti anni.
Esiste una particolare misura di pensionamento anticipato che riguarda soggetti che hanno compiuto almeno 64 anni di età. Ecco di cosa si tratta e chi potrà andare in pensione anche a 64 anni con 1.400 euro chi rispetta questi 3 requisiti.
Dalla pensione anticipata ordinaria alla pensione anticipata contributiva
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Anche se una carriera minima di 20 anni è quella idonea alle pensioni di vecchiaia, una misura che consente l’uscita a 64 anni già con una carriera di questo genere, rientra nel novero delle pensioni anticipate ordinarie. Perché è una misura strutturale, senza scadenza che potrà essere presa anche nel 2024 da chi rispetta non uno ma ben 3 requisiti. La pensione anticipata contributiva, questa la misura di cui parliamo. Una misura che spesso torna di attualità anche per quanto concerne le ipotesi di riforma del sistema pensioni. Infatti non mancano tra le varie proposte di riforma, quelle che hanno nella pensione anticipata contributiva da estendere, una delle soluzioni, a detta di molti, più futuribili. Soprattutto riducendo le varie limitazioni che questa misura, come vedremo, presenta.
Potrà andare in pensione anche a 64 anni con 1.400 euro chi rispetta questi 3 requisiti
Chi potrà andare in pensione anche a 64 anni con la misura destinata ai contributivi? Una domanda che molti si pongono, anche perché non basta solo la giusta età e la giusta carriera contributiva. I requisiti specifici per questa misura sono tre e cioè:
- almeno 64 anni di età;
- almeno 20 anni di contributi;
- primo versamento successivo al 31 dicembre del 1995.
Ma c’è anche un ulteriore requisito da centrare ed è quello dell’importo della pensione. Il trattamento pensionistico con le anticipate contributive, non può essere assegnato a chi alla data della decorrenza della pensione con questa misura, non raggiunge una pensione di circa 1.408 euro al mese. Infatti il trattamento deve essere liquidato in misura quantomeno pari a 2,8 volte l’importo in vigore dell’assegno sociale. E per il 2023 l’assegno sociale INPS è pari a 503 euro al mese circa.
Chi non raggiunge questi importi, oppure chi rispetta lo status del contributivo puro (avendo iniziato a versare contributi prima del 1996), perde questo diritto. Ma come dicevamo, c’è anche chi vorrebbe estendere questa misura alla generalità dei lavoratori. Eliminando il vincolo del dover essere per forza un contributivo puro. E c’è anche chi vorrebbe ridurre da 2,8 volte ad 1,2 o 1.5 volte l’assegno sociale, l’importo della pensione da raggiungere per poter essere liquidata. “Donando” alla misura una più vasta platea dei potenziali beneficiari.