La Legge di Bilancio porta in dote ai lavoratori la cui carriera è iniziata dopo il 31 dicembre 1995 una importante possibilità. Si tratta di una vecchia misura già sperimentata ed adesso ripristinata. Parliamo della Pace Contributiva. Una misura che viene incontro a chi si trova con 5 anni mancati dal raggiungere i requisiti utili alla pensione.
Ma che viene incontro anche a lavoratori che semplicemente vogliono aggiungere anni di contributi al loro montante per prendere una pensione più alta. Il tutto con diverse agevolazioni che facilitano l’operazione dal momento che presenta un costo per il lavoratore.
Potrà aggiungere 5 anni di contributi alla sua pensione chi presenta domanda all’INPS pagando tutto in 10 anno
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Chi si trova tra il primo contributo a qualsiasi titolo versato e l’ultimo, con vuoti contributivi, potrà riscattare questi periodi rendendoli perfettamente utili sia a maturare il diritto alla pensione che ad aumentarne l’importo. E quindi un lavoratore potrà aggiungere 5 anni di contributi alla sua pensione. Infatti la riproposizione della Pace Contributiva, come confermato dalla nuova Legge di Bilancio, consente di recuperare massimo 5 anni di vuoti contributivi. Ma solo per lavoratori che non hanno versamenti in epoca retributiva, cioè antecedenti il 1996. I periodi scoperti da contribuzione devono essere davvero vuoti, nel senso che non possono essere riscattati periodi dove per esempio, l’assenza di copertura deriva da problematiche con i versamenti di un datore di lavoro. In parole povere, devono essere periodi che non avevano assoluta copertura, né effettiva e nemmeno figurativa.
Il calcolo del corrispettivo da pagare
Il versamento dei contributi deve essere a carico del diretto interessato ed è basato sulla media delle retribuzioni degli ultimi 12 mesi di lavoro o dei 12 mesi meno remoti rispetto alla data in cui l’interessato presenta domanda di riscatto all’INPS. E l’aliquota da applicare è quella del fondo a cui si versano i soldi, ovvero il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) per i dipendenti, o il fondo commerciati e artigiani per questi lavoratori autonomi.
Per esempio, il dipendente deve versare ciò che in genere versa il datore di lavoro con aliquota al 33% per ogni anno da riscattare. La misura ha un doppio canale di agevolazione. Infatti da un lato si può pagare il corrispettivo del riscatto in 120 rate mensili e cioè in 10 anni. Dall’altro lato si può scaricare dal reddito, come deduzione, cioè che si versa ed in rate annuali di pari importo sulle dichiarazioni dei redditi. Naturalmente può pagare in 10 anni chi non ha necessità di completare subito la sua carriera per poter andare in pensione. I versamenti a chi i 5 anni (o anche meno) interessano per raggiungere subito la pensione, devono essere completati prima di presentare domanda di pensionamento. Il riscatto con la Pace Contributiva non può riguardare chi in pensione ci è già andato.