Potente, divisivo e sulla bocca di tutti questo film del Festival di Venezia

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Molto spesso, quando un film passa per la Mostra Internazionale del Cinema, si tratta di un’opera di qualità. Infatti in questo ambiente vengono presentate delle pellicole di alto livello che solo in un secondo momento vengono riproposte su grande e piccolo schermo. L’entrata in gioco dei grandi colossi della distribuzione online, però, ha tagliato nettamente le tempistiche. A volte, infatti, sono disponibili in poco tempo sulle piattaforme e possono essere direttamente fruiti dai divani delle nostre case. Questo è il caso di Blonde, dedicato alla figura di Marilyn Monroe. È infatti potente, divisivo e sulla bocca di tutti questo film ora disponibile su Netflix. Scopriamolo insieme.

Il caso di Blonde, regia di Andrew Dominik

Il film è basato sul libro di Joyce Carol Oates, una non-biografia basata sulle vicende dell’attrice più famosa di tutti i tempi. Allo stesso modo la trama del film non pretende di essere puramente aderente alla vita del personaggio storico, ma mettere sotto una lente di ingrandimento e amplificare alcuni dei suoi drammi. Il primo è sicuramente quello relativo alla sua identità. In questa versione Marilyn ha infatti fagocitato Norma Jean Mortenson Baker. L’alter ego biondo, sempre sorridente e dal tono cristallino, si fa strada nel mondo dello spettacolo e la porta alla fama, riservandole però un enorme prezzo da pagare.

Tutti coloro che la incrociano sulla strada sono principalmente uomini che la sfruttano, la umiliano e la manipolano. La rendono un’icona, quindi una cosa da utilizzare secondo il proprio piacere e consumo. La parte più autentica e fragile di Norma risulta soppressa, non si riconosce ed è piegata dal peso di un nome così importante.

Potente, divisivo e sulla bocca di tutti questo film del Festival di Venezia

L’intreccio è sicuramente crudo e non risparmia nulla allo spettatore. Sono presenti scene di violenza domestica e di sesso molto esplicite. La loro consequenzialità e lo scarso rispetto con cui viene trattata la protagonista hanno quindi portato molti ad inorridire, trovando in questa dinamica un modo per svilire ancora una volta la figura storica che si cela dietro di essa. Il susseguirsi degli eventi è infatti presentato quasi come un destino ineluttabile e sembra quasi di trovarsi all’interno di un thriller di abusi e sfruttamento. Però il taglio onirico e la proiezione delle paure del personaggio non hanno alcuna pretesa di realtà e forse può trattarsi solo di un viaggio nei meandri più bui della sua mente.

Lettura consigliata

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