Le pensioni in Italia vengono liquidate e calcolate in base all’ammontare dei contributi. Lo prevede il sistema di calcolo contributivo, ormai quello che si usa per la maggiore. Più anni passano e più ci si allontana dal 1996, meno sono i lavoratori che hanno diritto al calcolo retributivo della prestazione. Sulle pensioni come per qualsiasi altro reddito, gravano le tasse. Ma non sempre è così, o meglio lo Stato non sempre può tassare un pensionato. Alcuni aspetti delle prestazioni pensionistiche, infatti, andrebbero meglio approfonditi per non incorrere in errore.
Che siano frontalieri o lavoratori emigrati, sono davvero tanti gli italiani che hanno lavorato o lavorano in Svizzera. E una volta terminata la carriera, questi lavoratori hanno diritto alla pensione dello Stato elvetico.
Possono avere diritto a 2 pensioni statali i lavoratori che si trovano in queste condizioni anche se scelgono l’Italia per vivere da pensionati
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A prescindere dalla permanenza o meno in Svizzera, il diritto alla pensione non si perde. Un lavoratore che dopo la sua carriera in Svizzera decide di rientrare in Italia, ha diritto alla pensione nella valuta corrente in Italia, cioè in euro. In Svizzera la pensione di base, che in Italia si chiama ordinaria, consente di andare in pensione a 65 anni per gli uomini e 64 per le donne. Il meccanismo è elastico dal momento che si può andare in pensione fino a due anni prima perdendo una parte di assegno o fino a 5 anni dopo prendendo il supplemento di pensione. Il diritto alla pensione di base scatta una volta maturati 12 anni di lavoro. L’importo della pensione varia in base agli anni di lavoro.
Tornare a vivere in Italia da pensionato
Non è certo un evento raro quello che riguarda lavoratori emigrati che scelgono di tornare da pensionati a vivere in Italia. In alcuni casi una scelta dettata dal costo della vita, che nel caso della Svizzera è più alto rispetto alla maggior parte delle città italiane. In altri casi invece contano le questioni affettive, o semplicemente la presenza di una casa di proprietà in Italia. Il lavoratore che una volta raggiunta l’età per la pensione, lascia la Svizzera, deve comunicare all’INPS elvetica (AVS), la sua scelta. In questo modo, l’AVS convertirà in euro la pensione e la pagherà al pensionato anche in Italia.
Contributi
Se i contributi versati in Svizzera non servono per completare la carriera necessaria per la pensione italiana, la Svizzera erogherà una pensione e una volta raggiunti i requisiti in Italia, anche l’INPS ne erogherà una sua. I lavoratori che hanno lavorato sia in Svizzera che in Italia possono avere diritto a 2 pensioni, ognuna calcolata in base ai contributi versati nel singolo Stato. Se invece la carriera in Svizzera serve per completare i requisiti minimi per la pensione italiana, i contributi elvetici diventano validi per il diritto alla pensione. Ma non sono validi per il suo ammontare, essendo trattati alla stregua dei contributi figurativi.
Usare la contribuzione di uno Stato estero non è una rarità per raggiungere i requisiti in Italia. Magari al compimento dei 67 anni di età utili per la prestazione INPS. Svizzera ed Italia sono in convenzione. A seguito di accordo in materia previdenziale, la pensione Svizzera non può essere tassata in Italia in quanto già tassata alla fonte. L’accordo tra i due Stati confinanti infatti, non prevede la doppia tassazione.
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