Oramai ci siamo, la BCE dopo anni inizierà ad aumentare il costo del denaro. Questo aumento spingerà in alto i tassi d’interesse di molte attività finanziarie, compresi i mutui. Chi ha casa ed ha un mutuo deve capire cosa potrebbe accadere al suo finanziamento. Chi deve comprare casa ed accendere un mutuo dovrà capire quale tipo di finanziamento sia migliore, se quello a tasso fisso o variabile.
Per chi ha un mutuo casa a tasso variabile, si potrebbe materializzare a breve l’incubo di una terribile stangata finanziaria. L’aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea impatterà inevitabilmente sui finanziamenti a tasso variabile. Invece, nulla accadrà ai mutui a tasso fisso in essere.
Eppure negli ultimi mesi la domanda dei mutui a tasso variabile si è impennata. Nel 2021 il 95% dei mutui era a tasso fisso mentre nei primi mesi del 2022 quelli a tasso variabile hanno rappresentato il 25% delle richieste. Perché?
Possibile stangata in arrivo sui mutui prima casa a tasso variabile ma anche quelli a tasso fisso stanno soffrendo
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I dati possono spiegare questa scelta. Secondo i calcoli della Alma Laboris Business School, il tasso Eurirs negli ultimi mesi ha subito un’impennata arrivando ad aumentare dell’1,3%. L’Eurirs è il tasso di riferimento dei mutui a tasso fisso. Oggi il tasso finale per un finanziamento ipotecario a tasso fisso a 20 anni supera il 2%.
Invece è rimasto praticamente invariato il tasso variabile, che dipende dall’Euribor. Questo tasso negli ultimi anni è stato negativo, così oggi è possibile accendere un mutuo a tasso variabile ad un livello di interessi finale dello 0,75%. Ecco spiegata l’impennata dei mutui a tasso variabile, che in questo momento sono decisamente più convenienti di quelli a tasso fisso.
Nel breve periodo la scelta del tasso variabile è decisamente più conveniente di quella a tasso fisso, ma per quanto ancora? La Banca centrale europea a luglio inizierà una serie di aumenti del costo del denaro e non si sa quanto l’Euribor possa salire. Quindi non può essere esclusa una possibile stangata in arrivo sui mutui. Infatti, se nel breve periodo un mutuo a tasso variabile potrebbe essere conveniente, nel lungo periodo potrebbe diventare molto più oneroso del fisso.
In questo momento un tasso fisso è più costoso del variabile ma la differenza di costo è una sorta di assicurazione. Chi prende adesso un mutuo a tasso fisso, non correrà nessun pericolo di eventuali impennate dei tassi. Chi punta sul mutuo a tasso variabile scommette che i tassi non possano salire troppo. Comunque chi ha questo tipo di finanziamento ipotecario avrà sempre la via d’uscita di trasformarlo in fisso in caso la rata salga pericolosamente.
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