Possiamo evitare una multa fino a 222 euro e la decurtazione di 6 punti dalla patente facendo caso a questo particolare molto importante

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Tra gli spauracchi più grandi di ogni automobilista possiamo affermare in tranquillità esserci i misuratori elettronici di velocità e le telecamere ai semafori. Sono dispositivi elettronici molto importanti per la sicurezza delle persone, che, però alle volte, possono cogliere gli automobilisti di sorpresa. Per i misuratori elettronici di velocità c’è l’obbligo della segnalazione, il che ridimensiona notevolmente l’effetto sorpresa. Mentre per le telecamere ai semafori non vi è l’obbligo per l’amministrazione di porre lo specifico cartello perché considerate meri documentatori automatici.

Dunque, le telecamere poste in prossimità delle linee d’arresto dei semafori possono essere particolarmente insidiose. In particolare nel lasso temporale in cui l’indicazione luminosa del semaforo è di colore giallo. Il Codice della Strada disciplina l’indicazione del segnale giallo al semaforo all’articolo 41 comma 10. Nello specifico, prevede che durante il periodo di accensione della luce gialla i veicoli non possono oltrepassare la linea d’arresto. Fa, però, salvo il caso, al momento dell’accensione della luce gialla, in cui i veicoli siano cosi prossimi alla linea di arresto che non possano fermarsi in condizioni di sicurezza.

Possiamo evitare una multa fino a 222 euro e la decurtazione di 6 punti dalla patente facendo caso a questo particolare molto importante

Dunque la legge prevede in realtà un divieto di passaggio con la luce gialla del semaforo. È solo un’eccezione la possibilità di passare con tale colorazione del semaforo, legata appunto alla impossibilità di fermarsi in sicurezza. La previsione normativa ha dunque una logica bene evidente.

Quanto detto significa, dunque, che dovrebbe esistere un tempo minimo di durata della luce gialla. Sufficiente ad un veicolo che proceda ad una velocità massima di 50 km/h di arrestarti, oppure di sorpassare la linea d’arresto. Nel primo caso in tutta sicurezza, nel secondo caso, nell’impossibilità dell’arresto, evitando la sanzione amministrativa. Ed allora possiamo evitare una multa fino a 222 euro e la decurtazione di 6 punti dalla patente facendo caso al particolare della durata del segnale giallo.

Il caso analizzato dalla Corte di Cassazione

Proprio a questo riguardo è intervenuta una sentenza molto recente della Corte di Cassazione, n.2395/2022. I giudici hanno affrontato il ricorso di un automobilista contro il Comune che lo aveva sanzionato, con accertamento tramite telecamere, per essere passato con il rosso. Il ricorrente lamentava la violazione del tempo minimo di durata del segnale semaforico di giallo.

La Cassazione ha ricordato che il Codice della Strada nulla prevede a questo riguardo. L’unica disciplina normativa è rappresentata dalla risoluzione ministeriale 67906/2007. Questo provvedimento dispone che il c.d. red delay, cioè sostanzialmente la durata del segnale giallo, non può essere inferiore a 3 secondi. Questo tempo è, infatti, il tempo occorrente per un veicolo che proceda a 50 km/h di arrestarsi in sicurezza all’apparire del giallo, oppure di superare la linea d’arresto quando estremamente vicino.  Senza ovviamente incorrere in una sanzione. I giudici hanno dunque ritenuto la sanzione legittima perché, attraverso accertamento tramite CTU, il comune ha dimostrato che la durata del giallo per quel semaforo era proprio di 3 secondi. Se fosse stata, invece, inferiore a 3 secondi la multa doveva essere annullata.

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