La lavanda è la pianta simbolo del Sud della Francia. Questa pianta conquista la vista con i suoi viola accessi, mentre l’olfatto rimane estasiato dalla fragranza inconfondibile. La lavanda nelle sue varie tipologie è una pianta perenne (con durata anche ventennale) che quindi non va ripiantata tutti gli anni. Affinché la lavanda mantenga, però, il vigore e la ricca fioritura, occorre potarla. La tendenza delle piante non più giovani è quella di avere rami sempre più legnosi e quindi poco flessuosi e tendenti a spezzarsi. Una buona pratica per renderla più rigogliosa è la potatura.
Portiamo profumi e colori della Provenza in giardino perché è ora il momento giusto per potare la lavanda oltre alle ortensie
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Solitamente si pota fra settembre ed ottobre e poi di nuovo fra la fine inverno e la primavera. Se viviamo in zone particolarmente fredde meglio attendere la fine delle gelate e posticipare qualche giorno. Mai tardare sino ad aprile perché a questo punto è meglio rinunciare alla potatura, essendo già in corso la fioritura. Vediamo quindi come si compie questa operazione perché è proprio questo il periodo migliore per effettuarla.
La regola dei due terzi
Non servono particolari tronchesi per questa potatura, basterà usare delle forbici per potatura bypass. Ricordiamo che il taglio deve essere netto e obliquo onde pregiudicare la futura crescita. Per una lavanda matura, ossia che abbia almeno due anni, vale la regola dei due terzi. Andremo, cioè a tagliarne i due terzi. Non dobbiamo aver timore perché la lavanda fiorisce solo su legno nuovo ossia su ramo dell’anno. Una buona potatura eviterà che con gli anni la pianta diventi spoglia nella parte sotto. Per dare una “svecchiata” alla lavanda datata bisogna tagliare parecchio. La lavanda va potata così:
- potiamo i due terzi degli steli ma teniamo presente che non dobbiamo mai scendere sotto il seguente livello delle due gemme dal ramo legnoso. Dobbiamo individuare l’attaccatura degli steli dal legno. A partire dal legno si contano due gemme (ossia due fogliette) e si pota dopo la seconda.
- mai potare i rami legnosi perché rischieremmo di non vederla più germogliare e far seccare i rami.
Badiamo inoltre a tagliare i rami secchi (secchi non significa legnosi, devono proprio essere rami “morti”) perché questi toglierebbero energia utile alla pianta. Molti inoltre sono soliti eliminare i germogli che dovessero far capolino sul fusto. Per evitare che la parte potata rimanga in balia dei parassiti, molti coltivatori di lavanda suggeriscono di applicare del mastice sulla “ferita”.
Ricordiamo che la lavanda adora le posizioni soleggiate e deve avere il terreno giusto cioè sciolto (sabbia per 50%) con un letto di ghiaia. Non va bagnata se non quando sentiamo il terreno ben asciutto.
Portiamo profumi e colori della Provenza in giardino e grazie ad una potatura bassa della nostra lavanda, ci sembrerà di essere in Francia.
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