La polmonite definita comunitaria è un’infezione che colpisce i polmoni, innescata da virus e batteri come quelli dell’usuale influenza di stagione.
Il batterio più comune che ne sarebbe causa si chiama tecnicamente Streptococcus pneumoniae o, più facilmente, pneumococco.
Questo risiederebbe abitualmente nel tratto naso-faringeo. Tuttavia, in alcune persone e in determinate condizioni, potrebbe provocare delle infezioni respiratorie.
A rischio sarebbero: alcolisti, fumatori ma anche chi ha smesso, chi soffre di asma o BPCO, chi è immunodepresso, in generale gli over 65 e i bimbi sotto i 5 anni d’età.
I dati sulla polmonite pneumococcica, poi, non sarebbero dei migliori: nel 2016, per esempio, si sono registrati ben 336,5 milioni di casi.
A distanza di tempo, gli esperti, come sottolineato in questa pubblicazione di Humanitas, avvisano che non molto è cambiato nella gestione di questa patologia così diffusa.
Tuttavia, recentemente si è definita l’importanza di lavorare sul miglioramento della terapia di cura antibiotica, dei tempi di diagnosi, dei controlli programmati nel tempo.
Inoltre, la comunità scientifica ha anche posto l’accento sull’importanza dell’informazione e della prevenzione della polmonite comunitaria.
Quindi, in questo articolo ci dedicheremo proprio a quest’ultimo aspetto.
Terapia e possibili complicazioni a lungo termine
Indice dei contenuti
Prima di addentrarci nell’importantissimo mondo della prevenzione, partiamo da una considerazione fondamentale.
Per curare la polmonite comunitaria, la prassi basilare prevedrebbe l’assunzione di antibiotici specifici prescritti dal medico. Nonostante ciò, non sarebbe garantita per tutti l’efficacia della cura, perché alcune persone potrebbero aver sviluppato una resistenza all’antibiotico.
Inoltre, dovremmo pensare alla polmonite come ad un momento di shock per il nostro sistema respiratorio che, anche se si dovesse risolvere con l’antibiotico, potrebbe avere un seguito.
Nelle persone più fragili, si potrebbero registrare delle complicazioni a lungo termine come:
- quelle neurologiche, per esempio demenza o disturbi cognitivi;
- quelle cardiovascolari, ad esempio trombosi, ictus e infarti;
- quelle di carattere muscolo-scheletrico.
Per questi motivi, è fondamentale essere ben informati sulla patologia e, ancor di più, sulle forme di prevenzione.
Polmonite, 10 cose che potremmo fare per prevenirla secondo la scienza
Arriviamo, quindi, al cuore della questione.
Quest’autorevole pubblicazione di Humanitas, ci dà degli importanti suggerimenti, presentando alcune accortezze che possiamo facilmente mettere in atto per prevenire la polmonite comunitaria.
Dunque, se non vogliamo aver a che fare con la polmonite, ecco 10 cose che potremmo fare per prevenirla secondo la scienza:
- fare i vaccini antinfluenzali e anti pneumococco gratuiti per gli over 60, tutti i bambini e quella parte di popolazione considerata a rischio;
- non assumere antibiotici che non siano prescritti e indicati dal medico;
- limitare il consumo di alcolici;
- evitare di fumare sigarette ed evitare il fumo passivo;
- cambiare spesso l’aria degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo;
- igienizzare e lavare le mani con frequenza, soprattutto prima di mangiare o di avvicinarle a bocca e occhi;
- tossire o starnutire coprendo la bocca con un fazzolettino oppure nella piega del gomito;
- gettare sempre i fazzoletti di carta dopo averli usati e quindi non conservarli per altri usi e non appoggiarli su superfici varie;
- fare attenzione all’alimentazione che deve dare il giusto sostegno al sistema immunitario;
- avere, in generale, uno stile di vita sano ma anche attivo.
Approfondimento