Quando viene a mancare la persona con cui si è condiviso un gran pezzo della propria vita ci si sente totalmente spaesati e inermi. Tuttavia bisogna rimboccarsi le maniche per il bene proprio e della famiglia perché la vita va avanti e anche le faccende burocratiche. Ad esempio è importante non dimenticare di provvedere alla dichiarazione di successione, altrimenti vedova ed eredi potrebbero dover pagare pesanti multe all’Agenzia delle Entrate. Ma oltre alle incombenze burocratiche da seguire, per il coniuge superstite il nostro legislatore ha previsto la pensione di reversibilità o indiretta. Ovvero un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato o dell’assicurato a favore dei familiari superstiti. L’importo è pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa.
La pensione spetta sia al coniuge o unito civilmente, anche in caso di separazione e/o divorzio che ai figli, minori o inabili al lavoro. Nonché ai figli maggiorenni studenti qualora ricorrano determinati requisiti richiesti dalla legge. Ad ogni modo pochi sanno quale importo paga l’INPS al coniuge superstite lavoratore.
Come fare domanda
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Il trattamento viene erogato il mese successivo alla morte ma il coniuge dovrà presentare un’apposita domanda online attraverso il servizio dedicato. In alternativa la vedova/vedovo potrà presentare domanda tramite Contact Center chiamando da rete fissa il numero 803 164 oppure mobile il numero 06 164 164. O, se si preferisce, mediante enti di Patronato. Inoltre grazie ad una procedura più veloce messa in campo dall’INPS da ottobre scorso le vedove e gli eredi possono ottenere la reversibilità più facilmente. In particolare l’Istituto, dopo la cessazione della pensione per decesso, proporrà sull’area MyINPS del coniuge la domanda precompilata. Ovvero, propone all’avente diritto la possibilità di accedere alla pensione di reversibilità. Nei giorni successivi li informerà della possibilità di usufruire della domanda precompilata.
Pochi sanno quale importo paga l’INPS alla vedova che lavora
L’importo della reversibilità si calcola partendo dalla pensione già maturata dal coniuge e calcolando una percentuale variabile. Ovvero a seconda del grado di parentela e del numero dei figli. Tuttavia pochi sanno quale importo paga l’Istituto previdenziale al coniuge superstite che lavora. L’importo infatti subisce una diminuzione se quest’ultimo lavora o abbia comunque redditi superiori a tre volte l’importo annuo del trattamento minimo di pensione. Pertanto l’importo subisce un taglio graduale a seconda del reddito in possesso del coniuge superstite. In particolare il taglio sarà del 50% per redditi superiori a 5 volte il trattamento minimo, del 40% per redditi fino a 34.149,70. Infine il taglio sarà pari al 25% qualora il reddito del coniuge superstite sia compreso tra euro 20.489,82 e 27.319,76. Di conseguenza qualora il lavoratore abbia un reddito che non supera euro 20.489,82 non si applicherà alcuna riduzione sulla quota spettante come pensione di reversibilità.