Se durante la settimana l’unico tipo di riso che ci compete è molto probabilmente quello in bianco, la domenica è tempo di liberare la fantasia. Gli amanti della tradizione non esiteranno a portare in tavola un invitante risottino allo zafferano, ma le possibilità sono molte altre. E tra l’altro non importa con quali ingredienti abbiamo deciso di confezionare il nostro risotto. Qualunque tipo di riso avanzato può essere riciclato in una nuova ricetta, senza per forza ricorrere a supplì, tortini o frittelle.
Detto questo, c’è però un ingrediente che non può mai mancare in combinazione con questo grande classico dei primi piatti. Si tratta del vino, utile tanto in fase di preparazione quanto come bevanda ottimale per accompagnare lo stuzzicante risotto che abbiamo nel piatto. Tuttavia, solo pochi sanno qual è il vino bianco perfetto da abbinare al riso preparato o comunque quello più indicato per sfumarlo durante la cottura.
Rosso o bianco?
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Il vino bianco tipo Chardonnay è sicuramente quello più indicato durante la fase di tostatura dei chicchi, che cominciano così a guadagnare in sapore. È importante quindi scegliere un buon vino e non sottovalutare le etichette solo perché serve per sfumare: rischiamo di compromettere la buona riuscita della ricetta. A seconda poi di quali condimenti e spezie vengono aggiunti, si ragiona su note più fruttate, agrumate, acidule o secche.
Consideriamo ad esempio il riso ai 4 formaggi: essendo già parecchio sostanzioso e corposo, sarebbe meglio stemperarlo con un bicchiere di prosecco. Per chi preferisce il rosso, la scelta più azzeccata potrebbe essere il Barolo, mentre Dolcetto o Barbera dovrebbero essere serviti con il risotto ai funghi. Brunello o Pinot sarebbero invece più indicati con l’iconico risotto alla milanese. A tal proposito, ricordiamoci che il rosso non può assolutamente accompagnare il risotto a base di pesce: in quel caso il bianco è un imperativo.
Pochi sanno qual è il vino bianco perfetto da abbinare a tavola e conoscono queste ricette golose
Dopo aver capito come muoverci correttamente tra le varie combinazioni di aromi e sapori, è arrivato il momento di scoprire due ricette poco conosciute. Un vino bianco come il pregiato Franciacorta rende immediatamente più deciso il gusto del classico risotto alla parmigiana, che diventa così “risotto al Franciacorta”. Non servono altro che vino, cipolla, formaggio grattugiato e rosmarino per dare vita ad un piatto semplice, ma estremamente raffinato. Lo stesso vino è inoltre particolarmente consigliato per essere degustato con risotti agli asparagi o scampi.
Infine, ecco una ricetta alternativa e che rappresenta a pieno i sapori dell’autunno: il risotto all’uva. In questo caso è direttamente il frutto a regalare al piatto un gusto inconfondibile, ma al tempo stesso molto delicato. Possiamo scegliere la varietà di uva che preferiamo: l’importante è aggiungere gli acini a metà della preparazione, altrimenti rischiano di sfaldarsi. Per sfumare, in questo caso, serve un vino con una buona acidità che bilanci la dolcezza dell’uva, ma andrebbero bene anche whisky o grappa. Al momento della mantecatura, aggiungiamo alla noce di burro anche del taleggio, per rendere il riso ancora più cremoso. E se amiamo i risotti fruttati, proviamo anche quello con le pere, buonissime in tante altre ricette salate.